Leggiamo da Wikipedia: "L'uomo nero è una creatura leggendaria, un essere amorfo, cattivo e oscuro presente nella tradizione di vari paesi. In Italia viene identificato anche con la figura del Babau". Da Pradè - e non solo - con un altro profilo. Il nome? Il più classico dei segreti di Pulcinella. Di quelli su cui ridere e scherzare a tavola, tra amici. O magari in un tête-à-tête con Bergonzi. Una stecca – la seconda nel giro di cinque mesi da parte dell'attuale dirigente doriano – che la dice lunga sul vento che tirava dalle parti di viale Fanti fino a giugno scorso, e che almeno in parte, forse, spiega quella gran confusione che veniva percepita dall'esterno.
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Questa viola a chi la do? La darò all’omo nero…
Quello che si è tolto oggi Pradè somiglia più a un macigno che a un sassolino, evidentemente troppo grosso e fastidioso per tenerlo nella scarpa...
La famosa distribuzione proporzionale delle responsabilità, ve la ricordate? C'è poi chi interpreta in maniera diversa l'allusione (LEGGI), indicando figure esterne come soggetto. La domanda, in effetti, può sorgere leggendo il tono delle parole di Pradè nei confronti della famiglia Della Valle, ma "il demotivatore", alias "l'omo nero", per svolgere al meglio il suo lavoro ha bisogno di un contatto diretto e frequente con la squadra. Resta il fatto che quello tolto oggi somiglia più a un macigno che a un sassolino, evidentemente troppo grosso e fastidioso per tenerlo nella scarpa. A chi darlo? Lo darò all'omo nero. Assieme alla Fiorentina.
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