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Brutta, sporca... e vincente. Ci affidiamo alla saggezza popolare per mettere un punto fisso all'inizio del nostro ragionamento: una rondine non fa primavera. E neanche due. La Fiorentina vista contro l'Empoli e a Milano non ha certo dato l'idea di una squadra guarita dai suoi mali. Sarebbe strano il contrario, considerati i limiti strutturali del gruppo a disposizione di Pioli. Quindi? Non godiamo per aver espugnato San Siro? Il tafazzismo d'avanguardia lo lasciamo volentieri ad altri. Ma non solo: sarebbe intellettualmente scorretto non sottolineare le note positive ed i passi avanti mostrati ultimamente dalla squadra sia a livello collettivo che individuale. Un punto di partenza - sia chiaro - non di arrivo.
Tra questi c'è senz'altro la gestione del risultato, tallone d'Achille della Fiorentina nell'estenuante serie di pareggi collezionati tra ottobre e novembre. Nelle ultime due partite dei viola, a questa fragilità congenita dettata non solo dalla giovinezza ma anche dall'assenza in rosa di un metronomo di esperienza e personalità a centrocampo, si è sostituito un altro livello di concentrazione. Tenacia e mentalità: nascono principalmente da qua le vittorie contro Empoli - anche se con qualche rischio di troppo nel finale di gara - e Milan. Un pizzico di fortuna e un Lafont ad alti livelli hanno fatto il resto. Merito anche e soprattutto di Pioli ed il suo staff. Giusto evidenziarlo dopo mesi di critiche (giuste) piovute sulla testa del mister. E SUL MOMENTO DELLA SQUADRA ARRIVA ANCHE IL GIUDIZIO DI GIANCARLO ANTOGNONI
http://www.violanews.com/calciomercato/ufficiale-maxi-olivera-ceduto-in-paraguay-la-formula-del-trasferimento/
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