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La solita Fiorentina, i soliti problemi: mancano le reti. Serve un riflessione su Vlahovic, Cutrone e il mercato

by Gabriele Maltinti/Getty Images

La gara di ieri ha riportato a galla una domanda che serpeggia da tempo: senza un bomber da 20 reti a stagione, che ne sarà delle ambizioni della Fiorentina?

Alessio Crociani

Siamo alle solite. La Fiorentina imperfetta di questa stagione corre, lotta e si gode pure qualche giocata dei suoi singoli più in forma - tra tutti Ribery, Pulgar, Pezzella e Dragowski - ma là davanti fa una fatica tremenda a segnare. Mettici la sfortuna, la scarsa lucidità dettata forma fisica, mettici quello che vuoi. Alla fine, per un motivo o per un altro, il risultato è quasi sempre lo stesso. Lo dicono i numeri: fatta eccezione per Napoli-Fiorentina 0-2 e Sampdoria-Fiorentina 1-5 (gara vinta con merito ma dal risultato finale inevitabilmente influenzato da una marea di episodi), mai più di un rete a partita in campionato dall'arrivo di Iachini, più o meno la stessa media con Montella in panchina.

E se a questo ci aggiungiamo che dalla gara pareggiata col Bologna lo scorso 6 gennaio a oggi, rete di Cutrone in Coppa Italia a parte, le marcature delle prime punte sono state solo 3 (tutte di Vlahovic, a segno due volte contro la Samp e una contro il Napoli) appare chiaro che non siano bastati tre mesi e mezzo di stop per risolvere i problemi offensivi della Fiorentina. Ben vengano le inzuccate di Pezzella, così come i rigori di Pulgar e le incursioni di Chiesa, ma la gara di ieri, insieme alle tante occasioni fallite sotto porta dai viola, ha riportato prepotentemente a galla una domanda che serpeggia nell'ambiente ormai da qualche mese: senza un bomber da 20 reti sicure a stagione, che ne sarà delle ambizioni della Fiorentina?

Per trasformarle in realtà serve più concretezza là davanti. Qualcosa in più del talento cristallino di Vlahovic e di un Cutrone utilizzato a mezzo servizio. Non sarà semplice fare a meno di un giocatore che risponde a questo identikit in un finale di stagione che si annuncia lungo e complicato (difficile sostenere il contrario quando non riesci a vincere in casa contro l'ultima in classifica priva di quasi tutti i suoi migliori giocatori), figuriamoci in una Fiorentina che punta all'Europa. Serviranno qualità in fase di costruzione e certezze sotto porta. Nel frattempo, se davvero il buongiorno si vede dal mattino, pensiamo a salvarci prima possibile.

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