Il diverbio tra il presidente granata Urbano Cairo e il suo ex giocatore, Ciro Immobile, ha acceso il dopo Lazio-Torino. E oggi, come riportato da Gazzetta.it, il presidente granata ha provato a tendere la mano parlando così all'Adnkronos. "Quella di ieri era una partita con livelli di tensione molto molto alti, come s’è visto, e per noi era molto importante. L’impegno ci vuole, ho fatto i complimenti alla Lazio dopo la partita. Per me il fatto che si giochi con il sangue agli occhi va benissimo, fa parte dell'agonismo: si fa così. Ma non è leale buttarsi per cercare un rigore quando non c'è, questo non si fa".
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Il Presidente poi ha aggiunto in merito all'attaccante biancoceleste: “Ho avuto Immobile come giocatore, gli ero e gli sono molto affezionato, per me è un pupillo e l’ho sempre portato in palmo di mano. Mi è spiaciuto il modo in cui è andato via da Torino, mi sono sentito un po’ un amante tradito. Ma ci siamo visti più volte in questi anni, gli ho sempre fatto i complimenti, magari qualche cascata non è stata da lui che è un campione. Spero che faccia tanti gol agli Europei e che possa fare grandi cose, magari in coppia con Belotti”.
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Le parole del Presidente però non hanno portato la parola fine alla vicenda. La Lazio infatti, attraverso una nota del portavoce Roberto Rao, ha tenuto a ribadire che "Ieri sera all’Olimpico sono successe cose molto gravi per il mondo dello sport, che la Lazio non può far passare sotto silenzio".
Comunicato commentato dallo stesso Presidente Cairo con un intervento nel pomeriggio a Radio Sportiva: "Il comunicato della Lazio? Sono stato insultato tutta la partita. Alla fine ho detto basta, c'era una tensione incredibile. Ho visto cose non belle, aggressioni e altro. Non è stato tutto perfetto, alcuni calciatori della Lazio dicevano ai nostri 'andate in B'".
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