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Bigica: “Ecco il perché del mio addio. Pulgar? Non è un regista. Vi racconto Vlahovic, Sottil e Dalle Mura”

Redazione VN

L'ex allenatore della Primavera viola a 360°: "L'anno scorso la società mi prese in considerazione per sostituire Pioli, sarebbe stato un onore"

Emiliano Bigica, ex tecnico della Primavera viola, è intervenuto a Radio Bruno. Queste le sue parole: "Purtroppo sono in vacanza e non so fino a quando. Quest'anno non lo considero finito perché a causa di questo virus abbiamo smesso di giocare a inizio marzo. La mia squadra era in crescita, avevamo raggiunto un'altra finale. Questi ultimi quattro mesi di stagione sarebbero serviti ai ragazzi per crescere e proseguire il loro percorso verso la prima squadra. Il mio addio? Sono ambizioso, voglio provare ad arrivare più in alto possibile e per farlo dovevo staccarmi dal campionato Primavera. La società mi ha detto che ha un progetto per me, sono lieto di far parte ancora della famiglia Fiorentina. Non penso che possa rientrare nello staff ma credo che la Fiorentina possa aiutarmi a trovare un'altra squadra.

Io al posto di Iachini? Mi auguro che non succeda, per la Fiorentina, per Iachini e per i ragazzi. Tutti coloro che lavorano per la Fiorentina hanno le carte in regola per tirarsi fuori da questa situazione, a cominciare dalla trasferta di Parma. Io tecnico viola nella scorsa stagione? Il posto era giusto ma il momento no. Le dimissioni di Pioli sono state un fulmine a ciel sereno. So che i dirigenti hanno pensato a me in quel momento, sarei stato orgoglioso e felice di guidare la prima squadra. Sono convinto che a volte sia necessario fare un giro più lungo ma le soddisfazioni me le prenderò.

La Fiorentina ha una rosa importante, un mix di giovani e giocatori d'esperienza. Quello che sta passando è solo un momento. E' arrivato solo un punto dal ritorno in campo ma contro il Brescia ha tirato tante volte in campo e contro la Lazio ha giocato molto bene perdendo per un rigore molto dubbio. Non era facile riprendere a giocare dopo un lockdown così lungo. I 31 punti non mettono al riparo la squadra ma ci sono tutte le carte in regola per tirarsi fuori da questa situazione. Non è semplice giocare a Firenze, c'è sempre un bel po' di pressione. Serve uno sforzo mentale per raggiungere questi benedetti 39-40 punti. La squadra in campo fa cose giuste ma è penalizzata da qualche errore individuale. Bisogna far quadrato: società, giornalisti e tifosi.

Pulgar? Secondo me è un mediano, non un regista. Non ha caso ha fatto bene l'anno scorso a Bologna in un centrocampo a due. In un centrocampo a tre deve fare interdizione, se vogliamo un regista c'è Badelj. Vlahovic? Lui e Montiel non li ho mai avuti in allenamento, andavano in prima squadra. Li vedevo il giorno della partita o al massimo due giorni prima, ma venivano volentieri a giocare in Primavera. Volevano solo giocare, per loro è una nota di merito. Sono ragazzi che sicuramente hanno avvenire perché hanno fame. Vlahovic è un attaccante potenzialmente molto forte, non dimentichiamoci che parliamo di un ragazzo del 2000 che ha già segnato 6 reti in Serie A. Significa che siamo sulla buona strada. Va sostenuto e fatto rigare dritto perché alla sua età ci sta ogni tanto perdere di vista l'obiettivo, basta che negli errori siano seguiti.

Sottil? Ha delle doti fisiche e tecniche importanti, è un giocatore di fascia che strappa e ha l'uno contro uno. Può metterti in difficoltà in qualsiasi momento. Ha le caratteristiche per dare una mano anche in un momento complicato come quello di adesso. Dalle Mura? Ha già tanta esperienza internazionale, è un giocatore che ha grandissima capacità nell'impostazione del gioco. Ha un lancio pulito e preciso, deve diventare un po' più cattivo, sporco. A volte è un po' troppo buono, ma è uno che impara facilmente".