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“Competitività”, l’ultimo step di Pepito

L'umore dell'attaccante non è dei migliori ma l'obiettivo è continuare a lavorare per tornare al top

Stefano Rossi

"Giuseppe Rossi è un ragazzo che merita tanto. Ci stiamo lavorando, sul piano fisico è pronto per giocare". Se le dichiarazioni di Paulo Sousa oggi in sala stampa si fossero fermate qui sarebbe stata una bella notizia per Pepito e per tutti i tifosi viola. Il tecnico, tuttavia, ha proseguito: "In questo momento deve superare lo step della competizione, ma deve farlo mantenendo i suoi equilibri e quelli della squadra. Il suo umore è variabile come quello di tutti. Nessuno si sveglia felice tutti i giorni, ci sono sempre difficoltà da affrontare". E sotto questo profilo, in ambito calcistico, Pepito potrebbe dare lezioni. Il ginocchio maledetto lo ha messo davanti ad ostacoli alti che è sempre riuscito a superare. Questo è un dato di fatto incontrovertibile. Ciò che serve raggiungere adesso è la competitività, il fatidico ultimo step da compiere per raggiungere il livello dei compagni. Un passo da compiere in relazione alle proprie forze e possibilità tenendo di conto il contesto: la squadra viola oggi, visti i risultati raggiunti, necessita di continuità e non può permettersi attese o esperimenti.

A Reggio Emilia dunque Pepito è destinato ancora una volta alla panchina. Contro il Sassuolo, club al quale ha saputo far male in più di un'occasione con la maglia viola, si terrà pronto ad entrare in caso di bisogno. L'umore, inevitabilmente, non può essere dei migliori nemmeno per uno come lui che ha sempre trovato la forza per rialzarsi. E l'aspetto psicologico, nella fattispecie la consapevolezza dei propri mezzi e dei propri limiti, sono un caposaldo del pensiero di Sousa. Oggi Rossi deve continuare a lavorare per integrarsi in un gruppo che viaggia spedito. La fatica ed il sudore lo porteranno a raggiungere la forma dei suoi compagni ma quel momento non è ancora arrivato. Per la prima volta Sousa si è scoperto in pubblico ed ha chiarito la situazione. Vista l'attenzione maniacale che il portoghese pone sul codice comunicativo da adottare, è logico pensare che sappia cosa aspettarsi e cosa no da quel ragazzo che col pallone ha sempre fatto ciò che voleva. E che presto, ne siamo sicuri, tornerà a fare. Solo un po' di tempo e qualche sacrificio. Elementi che non hanno mai spaventato Pepito...