Dante Di Benedetti e Giuseppe Baldini sono gli attaccanti titolari di quella Fiorentina che per la prima volta nella Sua storia indossa una maglia con il simbolo di un successo: siamo nella stagione 1940/41 e la coccarda della Coppa Italia, rigorosamente ornata dal simbolo del Regno d’Italia e dal fascio Littorio, fa bella mostra di sé accanto all’interpretazione del giglio fiorentino molto geometrico di quegli anni. A scalpitare alle loro spalle un giovane austriaco nato oggi, 8 ottobre, di appena 21 anni e proveniente dal First di Vienna, blasonato Club danubiano già incrociato in amichevole dai viola negli anni trenta: si tratta di Engelbert Köenig (alcune fonti riportano il suo nome come Henglebert). Cresciuto in un ambiente dove il football è di casa - il padre è stato anch’egli calciatore in gioventù e in quegli anni allena proprio in Italia - ha per la verità poche occasioni per mettersi in mostra arrivando a Firenze a stagione già inoltrata. Il tecnico Galluzzi lo schiera in luogo di Baldini a fine campionato contro il Bologna e il ragazzo lo ringrazia andando a segno di testa per la rete del 3-0 finale. Un esordio in serie A che sarà a lungo ricordato dal giovane austriaco che, a fine stagione, sarà ceduto al Catania in quella Sicilia dove il padre allena. Per Köenig in viola la statistica parla di due sole presenze ufficiali e di quell’unica indimenticabile rete al Bologna di Ettore Puricelli, Amedeo Biavati e Raffaele Sansone.
statistiche
BV 1919: Köenig, austriaco figlio d’arte
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Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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