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Verso l’epilogo più atteso, di Benedetto Ferrara

Tra vivere in Champions e far ridere l’Italia ci saranno vie di mezzo

Redazione VN

L´unica vera domanda che tutti continuiamo a farci è: ma quando finisce questo pianto di stagione, questo maledetto sbattimento tra il poco e il nulla dentro il quale abbiamo infilato due gioie da sballo che se non altro ci hanno distratto dalla noia e dalla malinconia per qualche ora? Beh, manca poco. Fortuna vuole che Lecce e Genoa siano rimaste piantate lì. Ottime notizie dall´altrove. Meglio così. Il fatto è che la Fiorentina è ricaduta di botto sulla terra dopo il fantastico volo nel cielo dell´Olimpico. Una gioia durata troppo poco e sprecata con un frettoloso ritorno alla versione standard di una squadra quasi inesistente. Nessuno pensava che all´improvviso la Fiorentina fosse diventata chissà cosa. Però a tutti era piaciuta molto l´idea di sorprendersi nel vedere una squadra un po´ balorda che all´improvviso mette sotto squadre più ricche e ambiziose. Vittorie da ricordare. E le uniche immagini che vogliamo portarci dietro di questi due anni di travagli e frustrazioni.

D´altra parte quei gol di Amauri (Milano) e Lazzari (Roma) hanno significato soprattutto avvicinarsi alla salvezza e allontanare eccessive tensioni da un finale di stagione non certo semplice, oltre che sentir parlare della Fiorentina in tv con un po´ di entusiasmo, visto che da un pezzo la squadra di Rossi (e prima di Mihajlovic) veniva trattata con lo stesso interesse con cui si parla del curling o del badminton.

Detto questo, la domanda non cambia: ma quando finisce questo pianto di stagione? Beh, manca poco dai. Serve una vittoria sul Novara e mercoledì potrebbe essere fatta. Non che sia facile, visto il recente passato di questa Fiorentina. Però con uno sforzo comune, considerando che il Lecce va in casa della Juve, la strada non sembra impossibile. La verità è che il tifoso non vede l´ora di essere finalmente al sicuro per risputare tutti i rospi ingoiati di recente in un semplice e sintetico tante grazie e addio lanciato alla stragrande maggioranza di questa squadra decisamente dimenticabile. E fatto quello sarà davvero interessante vedere come si muoverà la nuova società (nuova nel senso di riorganizzata). Il lavoro sarà duro ma due certezze in testa ce l´abbiamo. La prima è che, dopo tanti errori, questa volta la proprietà avrà voglia di far le cose per bene. O, quantomeno, di sbagliare il meno possibile. Tra vivere in Champions e far ridere l´Italia e piangere i proprio tifosi ci saranno delle vie di mezzo. Quindi risalire verso l´Europa diventa un ordine per tutti. Siamo anche certi che ci sarà meno improvvisazione, perché è anche grazie a quella che la Fiorentina è stata ridotta così.

Ci ha un po´ sorpreso il fatto che ci sia voluto così tanto tempo per capire che la strada intrapresa era sbagliata, ma adesso l´idea di una Fiorentina da stravolgere nello spogliatoio e nella mentalità rende più vivo tutto quanto. Insomma, salutati i vari Kharja della situazione si apriranno scenari diversi, l´interesse intorno al futuro tornerà a prendere quota sperando che nessuno abbia voglia più di deluderci. Il fatto è che la Fiorentina ha avuto mesi e mesi per meditare un progetto (scusate la parola) di riorganizzazione e rimotivazione per arrivare a quella svolta che tutti aspettano da tempo. E allora chiudiamo in fretta questo pianto di stagione. E poi ricominciamo per davvero.

Benedetto Ferrara - La Repubblica