Il confronto

Una mano ciascuno per la salvezza: i meriti di Iachini e quelli di Prandelli

Redazione VN

Nella salvezza ormai prossima, raggiunta soprattutto grazie alla maturazione di Vlahovic, c'è la mano di più di un tecnico

Il Corriere Fiorentino analizza i meriti principali che hanno portato alla sterzata vincente nella corsa salvezza. Oltre all’indiscutibile apporto di Vlahovic (in termini di gol ma non solo) è stato soprattutto nell’ultimo mese che Iachini è riuscito a risvegliare la squadra dal torpore primaverile. Se le sconfitte con Atalanta e Sassuolo avevano fatto suonare l’allarme, nelle ultime 4 sfide il ritmo è totalmente cambiato: 8 punti e una media da due punti a partita mai tenuta finora. Probabilmente anche per questo sia il presidente Commisso che Iachini hanno tirato in ballo tutte le difficoltà affrontate durante una stagione che resta comunque deludente.

Rileggendo i numeri dell’annata la media punti di Iachini è sempre rimasta superiore a quella di Prandelli (1,21 il primo, passato dall’1,14 della prima esperienza agli attuali 1,28, 1 punto a gara il secondo) ma pur tenendo conto dell’exploit valso due vittorie e due pareggi negli ultimi 360 minuti la proiezione con l’attuale media piazzerebbe ai viola all’undicesimo posto con 42 punti. Inoltre, se i meriti di Iachini sono confermati anche da un gruppo che lo ha riaccolto a braccia aperte alle radici del fattore più decisivo, l'esplosione di Vlahovic e i suoi 21 gol, c'è soprattutto il lavoro di Prandelli. Beppe dopo il ritorno in panchina, ha sì rivisto la posizione di Caceres arretrandolo nella linea dei tre e tirando fuori Quarta, ma confermando l'utilità di Venuti da esterno destro in un ruolo che proprio Prandelli ha studiato. Altro segno che nella salvezza ormai prossima, raggiunta soprattutto grazie alla maturazione di Vlahovic, c'è la mano di più di un tecnico.