Sono passati trent'anni dalla splendida fotografia regalata da Roberto Baggio, che da giocatore della Juventus prima non volle tirare un rigore contro la sua Fiorentina, poi raccolse e mise al collo una sciarpa viola lanciatagli da un tifoso. Il Corriere Fiorentino ha raccolto i ricordi di quattro protagonisti di quel calcio e di quella partita in particolare. Gianmatteo Mareggini, portiere viola che parò il penalty di De Agostini, ammette che sarebbe stato molto più difficile ipnotizzare Baggio, e che anche lui si rese conto dell'affetto che ancora legava il Divin Codino e Firenze; Mister Gigi Maifredi, che richiamò Baggio in panchina rendendo di fatto possibile quella scena, fornisce questa versione: "Roberto si era sempre allenato con Mareggini a Firenze e temeva che glielo parasse". L'allenatore afferma che Baggio volesse rimanere a Firenze, e che continuasse a ripetergli di voler tornare. Bruno Pizzul, che commentò la gara, rimase sorpreso da quella dimostrazione d'affetto più che dalla scelta di non calciare il rigore. Infine Stefano Sartoni, storico leader del gruppo Collettivo Autonomo Viola, racconta della coreografia coi monumenti di Firenze, rivolti proprio a Baggio. Anzi, a Roberto, perché il rapporto coi tifosi è sempre stato speciale, anche dopo il doloroso addio.
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Trent’anni dopo, Baggio e la sciarpa viola: il ricordo dei testimoni
Mareggini, Maifredi, Pizzul e Sartoni tornano con la mente a quel 6 aprile 1991
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