Jakub Blaszczcykowski - scrive Stadio - ha scelto la Fiorentina per due motivi: per sfruttare la vetrina europea e tornare a riprendersi lo scenario dopo l'anno e mezzo maledetto seguito alla rottura del crociato e pure perché allo Schalke 04, acerrima rivale sportiva del Borussia, non sarebbe potuto andare mai. L'obiettivo principale è cancellare la scalogna che lo ha perseguitato dal gennaio 2014.
stampa
Stadio: La grande sfida di Kuba
Dal paradiso della Champions all'inferno dei guai fisici: ora Blasczcykowski ha fame di riscatto
Prima la rottura del ginocchio che, dopo 25 presenze nella prima parte della stagione 2013/14 in tutte le competizioni, lo ha costretto a chiudere in anticipo i giochi, poi il fastidio alla fibra muscolare e quindi pure un problema epidermico al piede che lo hanno fatto rimanere lontano fino al dicembre dello stesso anno, intaccando anche la prima metà del campionato successivo.
Dodici mesi maledetti. A convincerlo al di là di ogni ragionevole dubbio è stata anche la vetrina internazionale. L'esperienza, del resto, non gli manca, lui che nel 2012/13, sotto la guida di Klopp, è stato protagonista in Champions League, arrendendosi solo nel derby tedesco contro il Bayern Monaco in finale e che complessivamente, tra Wisla Cracovia e Borussia, ha ben 39 presenze tra Champions e Europa League.
Tra gli avversari, incontrerà pure i connazionali del Lech Poznan e per lui, originario di Truskolasy, nella Polonia meridionale, sarà un po' un derby personale. Di certo, farà di tutto per tornare ad essere il giocatore devastante del passato, quello che negli otto anni di Bundesliga è stato eletto produttore diabolico di assist (43): punta a una maglia da titolare al prossimo Europeo e non ha intenzione di fallire. In patria è sempre una sorta di eroe nazionale, oltre che un capitano mai passato di moda. Ora tocca a Blaszczykowski. Che a Firenze è solo Kuba.
© RIPRODUZIONE RISERVATA