"Quando aveva cinque anni, Riccardo vestiva il nostro cane con le maglie delle squadre che gli avevo regalato. Lui faceva finta di essere Cristiano Ronaldo, che è sempre stato il suo idolo, e lo sfidava. Avete un’idea di quanto sia difficile impedire a un cane di prendere un pallone? In questo modo ha imparato l’arte del dribbling". Andrea Sottil racconta alla Gazzetta dello Sport com'è nato il Riccardo calciatore: "Riccardo ha personalità. L’ha sempre avuta. Qualcuno ha cercato di attaccagli addosso delle etichette sbagliate. Per fortuna mio figlio ha trovato un maestro come Montella. Il gol che Riccardo ha segnato contro il Galatasaray è frutto degli insegnamenti di Vincenzo. Il taglio in verticale è un qualcosa di nuovo nel suo repertorio".
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Sottil sr: “Hanno cercato di attaccagli addosso etichette sbagliate. Dribbling? Giocando con il cane…”
Il padre Andrea "sponsorizza" il figlio. Che è cresciuto e che è diventato il vice-Chiesa
Pioli non lo vedeva, o meglio lo riteneva pigro e ancora non pronto: "Ora ha imparato a coprire la sua fascia, anche se lui resta un giocatore offensivo e certe caratteristiche non possono cambiare totalmente. Avrei avuto qualche problema a marcare un attaccante con i colpi di Ricky. Ha quell'imprevedibilità che mette in ansia l’avversario". E che piace a Pradè, Montella e Joe Barone. La proprietà americana lo vede come alternativa a Chiesa, e non è un caso che il Pescara abbia provato a prenderlo addirittura a titolo definitivo. Richiesta più che respinta.
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