La tradizione continua. La Rondinella, anche se il suo nome cambierà in «Rondinella Ponte a Greve Marzocco», sarà sempre riconoscibile agli occhi dei fiorentini e non perderà niente di quello che fa parte della sul passato. Nonostante la fusione infatti, non cambierà il logo (resterà la Rondine) che si affiancherà sulle maglie a quello del Ponte a Greve, né verrà spostata la sede storica del Torrino di Santa Rosa, nel cuore pulsante di San Frediano.
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Rondinella, simbolo e sede rimangono in Oltrarno
Primo cda dopo la fusione con il Ponte a Greve: lo stemma continuerà a essere quello tradizionale
Quando si è parlato di fusione, il timore di una parte dei soci e dei tifosi biancorossi (alcuni dei quali apertamente contrari ad una unione con una squadra che ha la sua sede al confine con Scandicci), era quello di perdere la storicità, il senso di appartenenza, parte appunto della memoria della Rondinella. In poche parole di perdere la territorialità di un club così glorioso.
Invece la tradizione è salva, nessuno avrà niente da temere. Anzi, gli scettici, da questo punto di vista, potranno tirare un sospiro di sollievo. Ieri sera, nella sede del Ponte a Greve, si è tenuta l’assemblea comune per l’approvazione del nuovo statuto della società post fusione. E quello che è emerso è che uno dei numero uno della nuova realtà calcistica fiorentina rimarrà l’avvocato Federico Bagattini, in una (rara) doppia presidenza con Lorenzo Bosi, patron del Ponte a Greve. Nel consiglio entrerà anche Roberto Ciulli, ex giocatore della Rondine e simbolo della tradizione del club del Torrino.
Confermato anche che il campo di riferimento per le gare casalinghe della squadra sarà il Bozzi alle Due Strade. (Corriere Fiorentino)
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