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Repubblica: Giuseppe Rossi, il ritorno al gol dell’uomo della speranza

Strano, ma fino a un certo punto. «Il rigore? Ero concentrato sulla palla che dovevo calciare, non tiravo un rigore da molti mesi – ha detto Rossi a Sky dopo …

Redazione VN

Strano, ma fino a un certo punto. «Il rigore? Ero concentrato sulla palla che dovevo calciare, non tiravo un rigore da molti mesi - ha detto Rossi a Sky dopo la gara con il Paris Saint Germain - . È stato un momento un po’ strano, ma alla fine è andata bene». Un nuovo inizio. L’ennesimo. Una ripartenza che di strano ha solo l’attesa perché in quattro giorni Giuseppe Rossi ha cancellato tutto. Un anno senza pallone svanito in un paio di spezzoni di partita. Il primo contro il Carpi, a Moena, il secondo la notte scorsa in New Jersey. Palla sul dischetto e gol. (...)

Lo aspettavano tutti, Pepito. Così dopo gli auguri della Lega di Serie A, ieri è arrivato anche il tweet della Uefa («È tornato »). Un buon inizio, insomma. Il resto andrà pianificato con calma, senza forzare troppo. Il ginocchio è a posto, ma è meglio non rischiare. Il talento di Rossi è merce rara, soprattutto alla Fiorentina, quindi va maneggiato con cura. (...)

Bello rivederlo con il pallone sotto il braccio correre verso il centro del campo. Bello soprattutto vedere nei suoi occhi il coraggio e la voglia. Per il momento ha venti-venticinque minuti nelle gambe, ma per l’inizio del campionato sarà più o meno pronto. Le prossime partite serviranno anche a questo, a ridare potenza e resistenza alle gambe di Giuseppe Rossi. L’attacco della Fiorentina in questo momento è lui. La partenza di Gomez lo lascia solo con Babacar. Bravo, ma giovane. Serve qualcos’altro, è chiaro. Però il colpo della Fiorentina è Rossi. Il suo ritorno è una bella boccata di ossigeno per il progetto di Della Valle. Che tuttavia gli ha chiesto di tagliarsi un po’ lo stipendio. Di questi tempi non si sa mai, metti che si rifaccia male...

Comunque Rossi c’è. E va veloce. Ha aspettato così a lungo questo momento che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Ora tocca al Benfica, poi ci saranno Barcellona e Chelsea. Il suo recupero passa attraverso sfide importanti e impegnative, dal confronto con grandi campioni. Squadre che in Europa non sfiorerà neppure. Ma non importa. Non adesso. Quello che conta davvero per Pepito è chiudere per sempre con l’infortunio. Del resto alle ripartenze c’è abituato e non si butta giù. «Sono tornato e sono felice. Sono pronto a riprendermi tutto » ha detto dopo la partita con il Carpi. Il resto della storia è ancora da scrivere, ma con Rossi diventa tutto più facile. Anche per Paulo Sousa, tecnico ambizioso e motivato.

Giuseppe Calabrese - la Repubblica