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Fiorentina-Inter ha il fascino di una grande partita a metà, la settima del campionato italiano che va a far visita all’ottava ha l’appeal di uno sbadiglio in un periodo di fuochi d’artificio e abbagli Champions (visti in tv) e poi l’umore è quel che è, soprattutto a Firenze. Ci sono anche due allenatori in uscita, separati in casa o non più funzionali: Sousa in realtà ha chiarito la sua anaffettiva posizione da tempo, pur non gestendo il lancio delle frecciate che a volte rumorosamente gli sfuggono, Pioli ha steccato le ultime partite – soprattutto gli ultimi risultati – ma per i ricchi Cinesi la differenza non esiste.
La presenza di un contratto fino al 2018 non lo salverà dall’esonero e molto gli piacerebbe poter approdare laddove i Della valle volentieri lo vedrebbero, cioè a Firenze. Situazione in stallo, di sicuro Pioli è informatissimo e niente gli sfugge di quel che si dice o si scrive a Firenze. Diciamo che si tiene informato e questo non è un dettaglio. Sousa-Pioli sono due partenti diversi e al primo sta riuscendo l’impresa alla rovescia di prendere le distanze dalla società inimicandosi gli stessi tifosi che la contestano: e se non è un record poco ci manca.
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Angelo Giorgetti - La Nazione
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