Vi riassumiamo qui l'interessante pezzo a firma di Stefano Cecchi su La Nazione. Nel febbraio del 1999 la Fiorentina si apprestava ad affrontare l'Udinese da capolista, ma aveva perso Batistuta per un infortunio che lo avrebbe tenuto fuori per 4 giornate. Niente panico, c'è Edmundo, anzi no: il brasiliano, forte del contratto che glielo permetteva, andò al Carnevale di Rio e la Fiorentina perse malamente la partita e, successivamente, il campionato. Eppure, si legge, Edmundo va assolto. Non solo perché ha chiesto scusa molte volte, rendendosi conto del dolore inflitto ai tifosi viola, ma anche per via dell'istinto che accomuna lui agli altri brasiliani. Per loro il Carnevale è qualcosa di viscerale, profondo, animale (il soprannome O Animal non era dato a caso), e anche un altro campione come Romario fece pazzie quando era al Barcellona per partecipare alla festa. Quindi, come si comprende il morso del leone o il graffio della tigre, va compresa anche la fuga di Edmundo. Le fughe del brasiliano da ricordare 22 anni dopo sono quelle sul campo, con la palla attaccata al piede, imprendibile per i difensori avversari.
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Il QS assolve Edmundo: “Illogico y Animal”
Nel 1999 la Fiorentina perse lo scudetto, ma la colpa non fu della fuga del brasiliano
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