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Ferrara scrive: “L’anarchico Thereau, i gol dell’usato sicuro”

Per Thereau già tre reti e tre assist. "Se segno, festeggio", aveva detto parlando della gara contro l'udinese: così ha fatto al Franchi

Redazione VN

Vi proponiamo un estratto dell'articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica. Si parla di Cyril Thereau, autore di una doppietta contro l'Udinese:

"Cyril insegue Michel, anche perché David è irrangiungibile. Storie di francesi che hanno scavallato le Alpi e sono venuti qui a cercare la porta e il gol. Platini (68 reti) è a due passi, Trezeguet (138) un miraggio, ma Thereau (64) sta facendo la sua parte, senza luccichii da prima donna e non in squadre destinate a vincere. Ne ha cambiate parecchie, di maglie, sempre ballando tra la salvezza e la mezza classifica. Tanti gol e molta umiltà, Cyril ha visto tanto fango e molto sole, campetti tristi e lampi di calcio patinato. Un attaccante che Delneri ha definito troppo anarchico per le sue idee di calcio, per poi affidare il suo attacco a Maxi Lopez, punta oversize che in quel maxi ha scritto il suo destino.

E così il francese ha lasciato Udine a fine agosto. Pioli ci teneva: sì, ok il progetto giovani, ma anche un progettino centro anziani, detto con simpatia, ci può stare. L’esperienza ti fa gioco: per insegnare ai ragazzi, per trovare quei gol figli della tua storia. Perché Cyril nella vita ha visto tanto, e allora l’istinto lo fa essere lì dove deve stare.

Un portiere che degli anziani è il più anziano ci sta che quel pallone se lo faccia sgusciare via. Thereau arriva primo perché il suo istinto di antico navigatore è il tuo tom tom. Di quelli come lui non ne può fare a meno una squadra che sta cercando faticosamente di ricostruirsi. Pioli lo sapeva bene, e per questo, in piena estate, dopo aver valutato il mercato dei suoi, ha lavorato per riassestare le cose: in difesa, a centrocampo e in attacco. Per ultimo è arrivato proprio lui, l’anarchico (per Delneri) francese che festeggia i suoi gol con le dita in coppia. Una roba originale, che lui traduce come «libertà sempre e comunque». A Udine è sempre andato in doppia cifra, a Firenze ha segnato 3 gol e consegnato tre assist nelle sei partite giocate. Bei numeri. Anzi, i migliori numeri. D’altra parte Pioli lo ha voluto per le sue doti di scheggia impazzita capace di tutto. Un entusiasta del pallone che a trentaquattro anni gode ancora come un ragazzino. Lui ha girato nove squadre in quattordici anni".

(l'articolo integrale nel quotidiano in edicola)