Questa mattina la Gazzetta dello Sport fa chiarezza sulla questione dei diritti tv, affrontata dai club anche nell'assemblea convocata ieri:
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Diritti Tv: i club si avvicinano, ma l’intesa slitta ancora
La riunione di ieri non è servita per trovare un'intesa definitiva sulla questione diritti tv
"L’accordo sulla spartizione dei proventi tv in Serie A ancora non si è materializzato. Badate bene, l’accordo per questa stagione, che ha superato il giro di boa e volge verso marzo, mese in cui è prevista la quarta rata della fatturazione dei diritti. Finora si sono distribuiti i soldi secondo criteri provvisori, ma da marzo non è più possibile farlo. (...)
Le posizioni tra i due fronti restano rigide: 6 big da una parte, 14 medio-piccole dall’altra, col quorum fissato a 15. Si scontrano, in fondo, due visioni antitetiche sul tema della ripartizione delle risorse e, in generale, dei rapporti di forza economica in A. Juve, Milan, Inter, Napoli, Roma e Fiorentina (la Lazio si è sganciata) vogliono più soldi per potersi confrontare con maggiori chance nello scenario internazionale, le medio-piccole chiedono una distribuzione più democratica, sul modello della Premier, per assicurare più competitività a livello domestico. (...)
Su una cosa tutti quanti, anche chi aspirava a una rivoluzione che toccasse la governance della Lega, si sono ormai rassegnati: sarà un accordo-ponte valido solamente per questo campionato. Fermi restando i criteri di ripartizione cristallizzati nel precedente triennio (40% in parti uguali, 30% secondo i risultati e 30% in base ai bacini d’utenza), il pomo della discordia è rappresentato proprio dalla destinazione di 150 milioni extra. Le big vogliono redistribuirli solo tra le prime dieci della classifica, in un’ottica meritocratica che «premi le squadre che più investono», come si sussurra da quel fronte. Le medio-piccole chiedono che vadano a beneficio di tutte le società, escluse le retrocesse, quindi anche dall’undicesima alla diciassettesima".
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