Allenatore preoccupato, dei dirigenti in affanno, una squadra da ricostruire, il tempo che passa e una città in sala di attesa. E anche Vecino (entro 48 ore le visite con l’Inter) saluta e se ne va. In tutto questo, La Repubblica traccia un primo, indicativo bilancio degli elementi della prima squadra impegnati nel pre-campionato viola:
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Da Astori a Babacar: via alle prime pagelle. Aspettando il mercato…
Giudizi relativi, ma che regalano qualche indicazione a un tecnico perplesso
ASTORI 6,5 - Il nuovo capitano tiene botta sempre e comunque. Cervello, fisico e dedizione: lui resta il pezzo forte del reparto difensivo e anche il vero regista della squadra.
SPORTIELLO 6,5 - Due belle parate e la sensazione che stia entrando nel mood giusto per cominciare finalmente la sua storia da numero uno della Fiorentina.
VITOR HUGO 6 - Un tipo tosto, di quelli che se non si distrae troppo. E' desinato a farsi volere bene dal tifoso in cerca di idoli.
ZEKHNINI 6,5 - Rapido e con personalità, il ragazzino gioca bene. Che nessuno si azzardi a frenare il suo entusiasmo.
HAGI 6,5 - È cresciuto sia fisicamente che tatticamente. Avrà sicuramente occasione di dimostrarlo. Il tocco è superbo.
MAXI OLIVERA 6 - Sempre lui. Diciamo che se ti aspetti una genialata potresti rimanerci male.
SANCHEZ 6 - Come sopra. Diciamo che è meglio se non si occupa della regia.
TOMOVIC 6 - È come la Panda. Una certezza, tra le medio piccole.
CHIESA 6 - Quello che conta è liberarlo dal sovraccarico di responsabilità. Per il resto deve trovare la forma migliore. E quella arriverà.
VERETOUT 6 - Troppo presto per capire chi sia. Deve ambientarsi. A occhio è uno di quelli che trovi ovunque. Muscoli, corsa e testa bassa.
MILENKOVIC 6 - Uno che sicuramente si farà. È giovane ed è qui per crescere e trasformarsi in plusvalenza.
GASPAR 5 - Molto ingenuo quando si tratta di difendere. La speranza è che ci sorprenda. Altrimenti c’è Tomovic, che non è peggio.
CRISTOFORO 5 - In cerca di se stesso e di una identità tecnica e tattica. Ma era cosa nota.
BABACAR 5,5 - L’uomo delle occasioni mancate. Eppure i gol li fa. Il suo futuro è un po’ come lui: un grande enigma.
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