Intervistato da La Nazione, l'attaccante viola Patrick Cutrone ha parlato della convalescenza dopo aver contratto il Coronavirus, ma ha toccato anche i temi di casa Fiorentina. Il suo 2020 era partito nel migliore dei modo dopo l'addio al Wolverhampton e il gol all'Atalanta, poi "quando ho iniziato a stare male ho immaginato che sarebbe potuto essere il Covid-19. Ho avuto la febbre altra per un po' di giorni e un po' di paura, ma poi piano piano le cose sono migliorate. E' stata una gioia sapere che adesso sono tornato negativo".
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Cutrone/1: “Iachini l’allenatore giusto, alla Fiorentina ho detto subito sì. Covid-19? Me lo immaginavo…”
L'attaccante racconta i suoi primi mesi da viola a La Nazione. Il gol manca, ma le priorità adesso sono altre
Riguardo il suo arrivo a Firenze, Cutrone ha subito detto sì, per l'affetto dei tifosi e per la bellezza della città: "Quando il mio procuratore mi ha parlato di questa possibilità non ho avuto dubbi" perché per Cutrone la Fiorentina è una grande società con alle spalle un passato glorioso e anche importanti traguardi davanti.
Dopo l'addio al Milan e i sei mesi in Inghilterra, adesso i compagni di reparto si chiamano Chiesa e Vlahovic, con il quale l'attaccante dice di condividere l'obiettivo di voler crescere e portare il alto un club prestigioso come la Fiorentina. E grazie all'aiuto di Iachini - che inquadra come "l'allenatore giusto" - vuole continuare il suo percorso di crescita. Ma il gol in campionato manca: "Adesso le priorità sono altre, ma spero che si possa tornare a giocare prima o poi per potere regalare nuove soddisfazioni ai tifosi viola". La concorrenza con Kouamé - dice Cutrone -non è invece un problema: "Possiamo coesistere, ogni squadra deve avere un certo numero di attaccanti per far fronte alle situazioni diverse che si trovano in una partita".
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