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Rosalen Lopez: “Innamorato di Firenze, lavoro per portare Sportiello al top. Neto alla Juve…”

Il preparatore dei portieri viola si racconta a Radio Bruno: "Quando Neto andò alla Juve ci rimasi male. Io invece non voglio pensare a quando lascerò Firenze"

Redazione VN

Alejandro Rosalen Lopez, il preparatore dei portieri della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Bruno. Questo un estratto delle sue parole: “Ho sempre avuto passione per il ruolo del portiere, ho iniziato a giocare subito in questo ruolo poi mi sono operato ad entrambe le ginocchia e ho capito che non riuscivo ad arrivare in alto, così ho iniziato a studiare a 24 anni per fare il preparatore. Sono partito da una squadra di dilettanti del mio paese e dopo 3 anni, mentre studiavo, ho preso il patentino. Mi ha cercato il Valencia, ma le porte della prima squadra erano chiuse dal più grande preparatore dei portieri del mondo, quindi ho deciso di fare un’esperienza in Ungheria. Lì ho trovato per 6 mesi Paulo Sousa in panchina, poi andò via ed io rimasi fino al termine della stagione. Il portiere perfetto secondo me deve essere una persona forte, di carattere, il mio portiere preferito è sempre stato Francisco Buyo del Real Madrid.

Macia mi contattò per venire a Firenze, ci siamo incontrati e abbiamo parlato di creare un metodo nuovo di lavoro per cercare di formare al massimo Neto. E’ stato bravissimo a tirare fuori il meglio di sé lavorando, è stato bravo a superare gli ostacoli della testa e le critiche che gli facevano all’inizio. Vederlo alla Juve? Sono rimasto di m***a. Lavori per due anni per aiutare un portiere così e dopo te lo prendono…ti lascia un po’ perplesso. Adesso son contento che sia finito alla mia squadra del cuore, il Valencia.

Tutti i giorni lavoriamo e parliamo con i portieri, normalmente le decisioni sul portiere sono condivise, gli allenatori chiedono cosa migliorare, si parla e si analizza tutti insieme per lavorare sulle difficoltà. Si fanno delle valutazioni mensili sugli errori dei singoli e programmi il lavoro a seconda di cosa c’è bisogno.

Durante la partita io non parlo mai con il portiere, c’è una riunione tecnica il giorno prima e quando scende in campo sa già come comportarsi. Magari nella pausa della partita posso dire qualcosa a discrezione del mister, ma durante la partita guardo e basta. La cosa che mi fa arrabbiare molto è quando c’è un rigore e sappiamo che l’avversario tirerà all’80% su un lato, poi subiamo gol perché il portiere si butta dall’altro.

Avere due grandi numeri 1 è difficile soprattutto dal punto di vista umano, come quando arrivò Tatarusanu. E' bello invece creare unità di lavoro, di stare bene insieme. Tatarusanu era un portiere forte già quando arrivò, poi è migliorato tanto, è un professionista esemplare. Un ragazzo di 1,95 ha diverse capacità di coordinazione, movimento, rispetto ad uno di 1,80. Ha sempre cercato di migliorare, lo scorso anno ha dato tanto alla squadra e non solo in partita. L'errore del portiere è sempre il più grave, se tocca 50 palle è logico che sbagli di più.

Se c'è qualcosa che mi fa arrabbiare è quando altri preparatori parlano dei miei portieri, perché io non giudico mai nessun altro, se non i giocatori della Fiorentina. Sportiello è pronto per essere titolare e noi gli stiamo dando importanza. Stiamo lavorando su tutto perché vogliamo un portiere completo, sia di piede che di gamba, che di coperture. Lavoriamo perché sia più forte possibile.

Firenze è la mia seconda città, abito a Coverciano, non sono innamorato solo della bellezza, ma anche del modo in cui vivo qui. Sto molto bene, non voglio pensare al giorno in cui andrò via, voglio godermela e stare più a lungo possibile qui. La mia famiglia sta bene, non mi interessano le altre offerte. Quando giro per Firenze c'è sempre qualcosa da scoprire, di arte e di storie segrete. Extra calcio avevo molti hobby ma da quando è nato mio figlio ho poco tempo e voglio dedicarlo tutto a lui. Mi piacerebbe che facesse l'attaccante per il suo divertimento, il portiere soffre troppo perché viene offeso sempre. Non penso che faccia l'arbitro.

Mi piacerebbe vedere vincere un trofeo alla Fiorentina, magari mentre lavoro qui, ma anche se non dovessi più esserci sarei contento lo stesso".

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