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PantaLeone

La rivoluzione nella rosa della Fiorentina è ormai in atto, con il direttore che la fa da padrone nello scenario di mercato viola

Redazione VN

Sapete cosa fa un leone quando conquista un branco di leonesse? Elimina tutte le tracce del leone che lo ha preceduto, partendo dalla prole del suo rivale. Così sta facendo Corvino che, a quanto pare, si sta liberando delle tracce dell'ex ds viola Daniele Pradè.

Nikola Kalinic e, soprattutto, Borja Valero sono le due “tracce” migliori lasciate dall'attuale direttore della Sampdoria, sia per rendimento che per spesa effettuata al momento del loro acquisto, rispettivamente, da Dnipro (5,5 milioni) e Villarreal (7 milioni). 12,5 milioni spesi per due giocatori che, a Firenze, hanno dato tanto. E tanto hanno ricevuto, grazie all'affetto dei tifosi. Un affetto guadagnato sul campo, a suon di gol e buone prestazioni, ma anche fuori, con dichiarazioni d'amore più o meno esplicite, che vanno dai post sui social al rifiuto delle offerte plurimilionarie dalla Cina.

Questa caratteristica “leonina”, in Corvino, è proprio nel suo nome. “Pantaleo”, dal greco, significa “tutto leone”, e non si può non pensare che questa rivoluzione, con lo smantellamento del branco precedente, sia ben più di una semplice coincidenza.

L'eliminazione del passato è cominciato con l'addio di Gonzalo, sta prendendo forma con Kalinic e Borja e potrebbe continuare con Tatarusanu, Vecino e Ilicic, per non parlare di Bernardeschi, che dal “direttoro” è stato scovato ma che sotto Pradè si è formato.

Dopo l'eliminazione della prole precedente, il leone comincia a insediare la sua. Processo già cominciato, in realtà, con Hugo, Milenkovic, Gaspar e Vlahovic.

E che non deve fermarsi, per il bene del “branco” Fiorentina.

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