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La società chiede aiuto ai tifosi: “Un patto per la salvezza”

Da domani ADV a Firenze. C’è l’incubo Samp

Redazione VN

«Un allenatore soffre di solitudine quando perde, perché tutti gli rimproverano le scelte. Ma è solo anche quando vince, perché le persone gli stanno intorno per convenienza. In sintesi: un allenatore è sempre solo».

Così Delio Rossi in una delle ultime conferenza stampa, all’inizio dell’avvitamento — un punto in quattro partite, 10 gol presi e 4 segnati — che ha portato la Fiorentina in totale confidenza con la paura. E se il temuto confronto con il recente passato ha un nome di sole quattro lettere (Samp), il presente passa anche dai dubbi che stanno avvolgendo la panchina dell’allenatore chiamato a novembre per sostituire Mihajlovic. Che è ancora sotto contratto fino a giugno insieme a Marcolin e potrebbe essere richiamato sulla panchina viola. Ipotesi da scartare? Rossi è stato confermato, ma è ovvio che avranno un peso specifico determinante due cose: la reazione della squadra e la distanza in classifica dal Lecce.

A proposito di Sampdoria, l’obiettivo è non seguire l’avvitamento che l’anno scorso la portò in serie B dopo un finale di campionato che assomiglia, sinistramente, all’involuzione viola. In questa situazione serve l’aiuto di tutti, bisogna mettere da parte il rancore per trovare una via d’uscita, un modo per farsi meno male. E allora — per siglare una specie di patto — la società ha convocato oggi i rappresentanti del tifo organizzato: un incontro nel primo pomeriggio che dovrebbe rendere ufficiale la speranza già espressa ieri dall’Ad Mencucci a margine della sua presenza in Lega Calcio, cioè lo stop delle ostilità contro la società e i giocatori, almeno fino a maggio. Poi ci sarà la resa dei conti. Da domani Andrea Della Valle sarà a Firenze e resterà con la squadra sperando che le sue parole, questa volta, spingano i giocatori impauriti verso la consapevolezza del momento. «Anche Jovetic risente di questo clima», ha ammesso Mencucci. Da stasera sarà in città anche il presidente Cognigni e tutto si può dire che siano mancati i confronti interni. (...)

Angelo Giorgetti - La Nazione