Il diciassette non porta sfortuna

"Nelle ore precedenti all'annuncio della preconvocazione, la notizia aveva destato curiosità, alzando un vento di stupore. La diramazione delle scelte di Mladen Krstajić, Commissario Tecnico della Serbia, aveva successivamente confermato le anticipazioni: Nikola Milenkovic è stato scelto per la prima lista in vista del Mondiale. "In patria si parla molto di lui, specialmente dopo l'episodio con Mandzukic in Fiorentina-Juventus", ci aveva raccontato Aleksandar Stojanovic, giornalista balcanico che ha vissuto da vicino la vita toscana del difensore per un reportage.

"Durante il ritiro a Stara Pazova, nei pressi di Belgrado, il classe '97 ha impressionato, a tal punto da guadagnarsi un volo per la Russia. Volto felice e sorrisi all'aeroporto, pronto per decollare alla volta di Graz, dove la Serbia affronterà in amichevole il Cile. A Nikola sono bastate diciassette presenze stagionali, praticamente tutte nel 2018, visto l'esordio nel periodo natalizio a Cagliari, per conquistarsi il posto: a giocare un fattore preponderante anche la sua duttilità, innestatagli da Pioli. Sedici partite in Serie A, una in Tim Cup: la somma, stavolta, non segue le dicerie e porta fortuna.

"I più maliziosi hanno pensato al rischio di un possibile pensiero della società a una plusvalenza, dato l'acquisto - avvenuto un anno fa - per circa cinque milioni di euro. La realtà, però, parla di Milenkovic come unico viola ai nastri di partenza della rassegna iridata: partirà da lontano, dalla panchina, non avendo disputato neanche una sfida nelle qualificazioni, sebbene l'esordio sia avvenuto prima dell'inizio del cammino mondiale, nel 2016 in Qatar. Ironia del caso, nel concretizzarsi della trattativa per il passaggio alla Fiorentina era impegnato con l'Under-21 in Polonia, in cui non ha totalizzato neanche un'apparizione. Trecentosessantacinque giorni dopo, invece.