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Il triangolo che profuma d’Europa. Tra paura di fallire, entusiasmo e spavalderia

Stefano Niccoli

Il Milan ha il destino nelle proprie mani, ma il morale a terra. Atalanta e Fiorentina sono tranquille, spavalde, “tarantolate” e col vento in poppa

Tre squadre: Milan, Atalanta, Fiorentina. Un obiettivo: la qualificazione alla prossima Europa League, preferibilmente senza passare dai preliminari e dal play off. Il campionato è agli sgoccioli. Due partite, centottanta minuti di fuoco. Insomma: ci sarà da divertirsi (e da soffrire).

Milano, sponda rossonera, Bergamo e Firenze sono in fermento. Gli stati d’animo dei giocatori e dei tifosi delle tre formazioni sono agli antipodi, tra ansia, pessimismo, paura di fallire, entusiasmo e spavalderia. D’altronde in gioco ci sono prestigio e soldi.

Il Milan ha il destino nelle proprie mani, visto il vantaggio sull’Atalanta (più uno) e sulla Fiorentina (più tre), ma è la squadra che rischia maggiormente di restare col cerino in mano. La disfatta nella finale di Coppa Italia è una mazzata difficile da digerire. Gattuso è preoccupato, è stato lui stesso a dirlo mercoledì sera. Rino ha gestito bene il gruppo in questi mesi, ma servirà un'impresa per risollevarlo psicologicamente dopo il 4-0 con la Juventus. Restare fuori dall’Europa League sarebbe un fallimento per il Milan, non fosse altro per gli oltre duecento milioni spesi l’estate scorsa da Fassone e Mirabelli, prima amati, adesso odiati. Alcuni tifosi, consapevoli delle lacune della rosa e delle possibili ristrettezze sul mercato, eviterebbero volentieri la qualificazione all’ex Coppa Uefa, soprattutto attraverso il settimo posto, ma è chiaro come il club rossonero non possa fare a meno dell’Europa, seppur quella minore, se vuole provare a tornare grande.

Non sarà facile centrare l’obiettivo. Di mezzo ci sono Atalanta e Fiorentina. E qui veniamo agli altri due lati del triangolo. Quelli felici, spavaldi, rilassati e col vento in poppa. Altra storia rispetto alla cupa Milano rossonera.

I nerazzurri sono addirittura cresciuti dopo l’esclusione dalla coppa per mano del Borussia Dortmund. Viaggiano a mille, hanno “scoperto” Musa Barrow e domenica scorsa hanno messo alle strette la Lazio. Gli orobici avrebbero meritato di vincere, ma Strakosha ha sbarrato loro la strada.

Ancor più bella l’impresa dei viola. Alcuni consideravano amichevoli le partite rimanenti dal 4 marzo in poi. Niente affatto. La Fiorentina si è rialzata e sta lottando per un traguardo insperato all’inizio del campionato. Pazienza se – e ci auguriamo di no – l’Europa League non dovesse arrivare. Solo il fatto di parlare di quest’obiettivo a centottanta minuti dalla bandiera a scacchi deve essere considerato un successo.

Milano, Bergamo, Firenze: il triangolo tosco-lombardo che profuma d’Europa.

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