L'ex viola Claudio Merlo ha parlato dal palco del talk show Garrisca al Vento, ripercorrendo la sua carriera in viola e non solo: "Lo scudetto vinto a Torino con la Juve? Ricordo ventimila tifosi viola, fu come giocare in casa. Uno scudetto vinto giocando bene e spensieratamente. Quell'anno la stampa diceva che ci dovevamo salvare e invece andò in un'altra maniera. Eravamo amici anche fuori dal campo, ci divertivamo, Firenze aveva sempre lo stadio pieno. Quando ci fu l'invasione di campo all'ultima giornata scappai quasi ma adesso rimarrei a farmi abbracciare.
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Merlo duro con i Della Valle: “Più che il portafoglio ci mettono le scarpe”
Merlo parla di attualità e ripercorre la sua carriera in viola
Pesaola è stato il padre di questa Fiorentina ye ye ci dava calore e carica. Lui era superstizioso, ci faceva sempre sentire una canzone di Peppino Gagliardi prima delle partite per tutto l'anno. De Sisti è come un fratello, il giocatore più bravo tatticamente di quel tempo".
Sull'attualità viola ha aggiunto: "Non dobbiamo pensare troppo alla Juventus, hanno i mezzi. Noi non abbiamo lo stadio di proprietà, non possiamo competere. Conoscendo Corvino non sappiamo cosa aspettarci da questi ragazzi. Corvino è venuto perché non fa spendere Della Valle, che più che il portafoglio mi sembra ci mettano le scarpe. Da tanto non vado a vedere la Fiorentina, da quando i Della Valle dissero che non gli interessava la storia. Ci andrò volentieri, ma solo per i tifosi".
Su Bernardeschi: "L'ho allenato quando era piccolino, già si vedeva che aveva qualcosa dentro. Dribblava bene. Madre natura gli ha dato questo, era già bravo".
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