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Settimana positiva, perfetta no. Peccato. Il pareggio di Udine lascia l’amaro in bocca perché arrivato contro una squadra in crisi di risultati, contestata dai tifosi e in grande difficoltà a giocare a pallone. La Fiorentina ci ha messo del suo subendo un gol da polli. La partita di ieri ha confermato – caso mai ce ne fosse stato bisogno – che i viola faticano tremendamente a trovare il varco giusto quando affrontano formazioni arroccate in difesa.
Una grande chance persa per dare continuità alle vittorie contro Chievo e Roma e, soprattutto, per scalare la classifica. I risultati delle dirette concorrenti per l’Europa League avevano sorriso alla Fiorentina: Sampdoria tramortita dal Napoli, Torino impantanato contro la Spal e Sassuolo fermato dal Genoa. Potremmo aggiungere il pari del Parma, ma è chiaro che il 3-3 contro la Juventus equivale a un successo.
Risultato: la classifica non cambia o cambia leggermente di giornata in giornata. Nessuna squadra in lotta per l’Europa riesce a staccarsi dal gruppone in modo definitivo. Come si dice a Firenze: sembra di giocare alla meno. La grande ammucchiata riguarda sia il terzo-quarto posto, sia la qualificazione all’ex Coppa Uefa. Tra Sampdoria, Atalanta, Fiorentina, Torino, Sassuolo e Parma (ma non considerare Milan, Roma e Lazio sarebbe un errore) sarà un confronto all’ultimo sangue.
Nonostante i tanti punti persi contro le medio piccole – i pareggi con Cagliari, Bologna, Frosinone, Genoa e Udinese bruciano da morire -, la Fiorentina è ancora lì, a un passo dal Paradiso. La carovana sembra “aspettare” la truppa di Stefano Pioli, ma serve un’accelerata per non rischiare di restare nuovamente fuori dall’Europa.
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