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La lettera era così “inaspettata”? Commisso, Nardella e il futuro della stadio della Fiorentina

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Nardella non si aspettava la lettera? Commisso aveva già mandato segnali. Ed ora resta una sola possibilità per lo stadio della Fiorentina

Stefano Rossi

La serie è infinita, ma certamente la puntata di ieri sulla questione stadio è una delle più calde ed interessanti degli ultimi mesi. Rocco Commisso ha comunicato che non parteciperà al bando per l'area Mercafir. Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha incassato il colpo. "Inaspettata", così ha definita la comunicazione della rinuncia. Ma in realtà, di non preventivatile, c'era ben poco. Già, ormai era nell'aria da tempo che la Fiorentina non avrebbe partecipato. Commisso aveva mandato segnali precisi. Lo scorso 11 febbraio, con un comunicato, la società viola fu chiara: "nutriamo molte preoccupazioni relativamente a vari aspetti regolati nei documenti di gara". Pochi giorni dopo, con dubbi sempre crescenti, la società viola creò una casella mail apposita per permettere ai sindaci dell'area metropolitana di candidare un'area per costruire il nuovo stadio. Elementi sufficienti per capire che l'area Mercafir non era poi così allettante per il club. Altri ostacoli sono emersi all'interno del bando stesso che non ha garantito a Commisso gli aspetti a lui più cari, il controllo totale della situazione e i tempi rapidi. E così ha deciso di non presentare un'offerta

Esclusa la zona nord di Firenze, ad oggi c'è una sola possibilità sul tema stadio: la ristrutturazione del Franchi. Rocco ha chiesto di avere sostegno, Nardella ha assicurato che ci sarà. Forse è questo l'unico elemento che può ancora legare le parti. Nella campagna elettorale il sindaco aveva inserito la garanzia sull'impegno a dotare la città di un nuovo impianto. Adesso però cambia lo scenario:il primo cittadino dovrebbe accantonare l'area che aveva già proposto alla famiglia Della Valle e sostenere gli interventi sul Campo di Marte. Non è poco, si tratterebbe di un'ammissione di fallimento. E in termini politici di consenso, si sa, non è facile agire così.

Pur con mille domande, dubbi e frustrazioni, Rocco Commisso non vuole mollare. Sa bene che dotare la società di uno stadio confortevole e delle annesse strutture ricettive e commerciali è la strada, forse l'unica, per far crescere il club. L'amministrazione, se vorrà sostenere il progetto viola, dovrebbe spingere verso una direzione: ammorbidire i vincoli della Soprintendenza, se necessario anche andando a discutere al Ministero dei Beni Culturali. Per far sì che la Fiorentina abbia una nuova casa, o profondamente rinnovata, è necessario che le due componenti si sostengano a vicenda. Perchè, in tutto questa vicenda, resta una sola certezza: un impianto all'avanguardia significa rendere il club più forte e solido ma soprattutto portare lavoro nella città di Firenze. Gli interessi comuni ci sono, il futuro è adesso.

https://www.violanews.com/stampa/franchi-quanto-mi-costi-oltre-tre-milioni-per-la-manutenzione/

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