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La solitudine del Cholito

Stefano Niccoli

Simeone è apparso troppo isolato nelle prime due partite di campionato, nonostante la tanta volontà mostrata in campo. Le due punte, però, non sembrano essere la soluzione: ecco perché

Due partite, zero gol. Non è iniziato bene il campionato di Giovanni Simeone. Nessun allarme, ci mancherebbe, anche perché siamo solo alla seconda giornata. Contro Inter e Sampdoria, il Cholito ha messo in campo tanta buona volontà, sfiorando – è il caso di San Siro – la rete con un colpo di testa chirurgico parato da Handanovic.

Non c’è dubbio, però, che nei suoi primi centocinquanta minuti, l’attaccante argentino abbia sofferto un po’ di solitudine. I rifornimenti da parte dei compagni sono stati pochi. Ci può stare visto che la squadra è stata assemblata per lo più a cavallo di Ferragosto. Tempo al tempo dunque, anche se gli zero punti in classifica non permettono di prendersela comoda. “Giochiamo allora con due centravanti”, potrebbero affermare alcuni tifosi. Non sembra, tuttavia, questa la soluzione alla solitudine di Simeone. Prima di tutto giocare con una coppia di attaccanti (e/o tanti elementi offensivi) non sempre vuol dire segnare con più facilità. In secondo luogo, il Cholito e Babacar hanno caratteristiche simili, sono rapaci d'area, per questo motivo dovrebbero sopperire ad alcune difficoltà. Il rischio è che possano pestarsi i piedi. Nel finale della partita contro la Sampdoria sono stati schierati uno a fianco all’altro, ma si trattava di una situazione eccezionale, con la squadra viola alla ricerca del pareggio. La gara col Verona è lontana, ma sarà complicato – se non impossibile – vederli accanto dall’inizio al Bentegodi, non fosse altro perché, al momento, Babacar è indietro nelle gerarchie di Pioli rispetto all’ex Genoa.

E’ vero che Simeone, in conferenza stampa, ha detto che può giocare con un altro centravanti, ma una seconda punta capace di giragli intorno piuttosto che una prima gli agevolerebbe il compito di andare in gol. C’è un ulteriore aspetto da considerare: in panchina Pioli non avrebbe attaccanti di riserva, se decidesse di affidarsi a Simeone e Babacar. Gori, classe 1999, è tornato in Primavera dopo il ritiro di Moena.

La solitudine del Cholito: un altro problema da risolvere in questo complicato avvio di campionato.