Un trittico molto positivo c'era già stato, tra il 15 e il 25 ottobre, quando arrivarono addirittura 3 vittorie contro Udinese, Benevento e Torino. Stavolta i punti conquistati sono "solo" 5 eppure la sensazione, netta, è che valgano molto di più. Uscire indenni dall'Olimpico e dal San Paolo, in due trasferte consecutive, non è roba che capita per caso. Specialmente se le prestazioni legittimano pienamente i risultati ottenuti. La Fiorentina sembra aver trovato una sua identità precisa, dopo mesi (i primi due) di esperimenti e altri (gli ultimi due) di aggiustamento. Stefano Pioli ha trovato il suo undici tipo e insiste su quello, non senza la capacità di rimodellarlo di partita in partita a seconda delle esigenze.
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Il terzo indizio può valere una prova: Fiorentina, la mediocrità è scongiurata?
La Fiorentina dà chiari segnali di crescita, anche se il divario con le grandi resta. In chiave futura...
Difficilmente l'asticella potrà alzarsi più di tanto, questo è bene chiarirlo. Non a caso il tecnico e i giocatori viola hanno esultato ieri per lo 0-0 come fosse una vittoria. Come dire, il divario tra la Fiorentina con le prime della classe resta netto. Però si vedono segnali che possono far sperare, almeno, di evitare la mediocrità del campionato. Rimanere attaccati al treno della "Serie A2", togliersi qualche soddisfazione con le big e gettare le basi per una crescita futura, a patto di non vendere i pezzi pregiati alla prossima occasione. Per il momento accontentiamoci di questo, godendoci la crescita dei vari Veretout, Pezzella, Sportiello, Simeone, oltre naturalmente a Chiesa.
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