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Brancolini: “Sogno di affermarmi in A con la Fiorentina. Firenze e la viola sono il massimo”

Redazione VN

Il giovane portiere, prodotto del settore giovanile viola, si racconta ai canali ufficiali del club

Federico Brancolini è stato protagonista, questo pomeriggio, di una diretta Instagram con il canale ufficiale dei viola. Questo quanto raccontato dal portierino, classe 2001.

Sto bene, come tutti i ragazzi e la mia famiglia. È stato un periodo difficile, inevitabilmente. IN alcuni giorni si era giù, in altri toccava reagire. L'ho vissuta con mio fratello, almeno non sono stato da solo, ma p stata dura. L'allenamento lo facevamo in casa, ma la quotidianità del campo è venuta meno.La squadra fa bene, non vediamo l'ora di ricominciare come tutti, penso. La Fiorentina è una squadra di grande sacrificio, non ci risparmia mai neanche in allenamento e quest lo si vede in campo con risultati acciuffati negli ultimi minuti. Ci siamo: mentalmente e fisicamente. Siamo un gruppo molto unito, è stato bellissimo rivedersi e far due risate tutti insieme.

È stata un'emozione arrivare alla Fiorentina. Ero giovanissimo, 17 anni, ma è stato incredibile: un sogno arrivare qui dal Modena. Crescere nel settore giovanile? Importante perché ci si allena con grandi professionisti sin dal settore giovanile, con allenatori incredibili in ogni dettaglio che ti aiutano a crescere come uomo e sotto l'aspetto tecnico/calcistico. I ragazzi della Primavera e il grande salto? Si comportano bene, son tutti bravissimi ragazzi: Chiti, Chiorra, Dalle Mura che è già da più tempo con noi. Siamo contenti di averli con noi per gli allenamenti e fanno bene.

La nazionale? Per me avere il tricolore sul petto è un emozione fortissima, lo sogni fin da piccolo. IL mio esordio in una qualificazione europea è la partita che ricordo con più piacere, ad ottobre.

Compagni di reparto? Son tutti grandissimi amici, abbiamo un rapporto bellissimo e leale. Ci confrontiamo sempre ed essendo tra i più giovani mi prendono in considerazione, anche subito dopo la fine della partita. Anche Alejandro (Rosalen, preparatore dei portieri ndr) è fantastico, cura i minimi dettagli. Il rapporto che abbiamo è speciale, ci diciamo le cose in faccia e ci aiutiamo a vicenda.

Ribèry? Appena ho saputo che veniva alla Fiorentina mi sono meravigliato ed è incredibile averlo accanto nello spogliatoio. Sono tra i primi ad arrivare la mattina, ma lui è già l' che si allena da un'ora. È una persona incredibile, non fa distinzioni: per lui siamo tutti uguali.

Il cambio di proprietà? È una società molto presente, sono fantastici e sempre con noi, anche adesso che il presidente è negli Stati Uniti, c'è il figlio (Joseph) sempre con noi, insieme a Barone e Pradè. Sono persone speciali e lo hanno dimostrato.

Modello? Al momento Allisson che è completo, sia coi piedi che tra i pali. Non mi ci rivedo, ma è fortissimo. Piatto preferito? Vado sui tortellini, con la tradizione modenese.

Rapporto con la città? Mi sono innamorato subito di Firenze, la prima volta mi ha conquistato. Le perone, il loro accento che è fantastico. Non sono un tipo che esce molto, ma spesso faccio lunghe passeggiate sui lungarni, verso Ponte Vecchio. La prima al Franchi? Il 3-0 al Napoli con la tripletta di Gio (Simeone ndr), ero emozionato con i cori, il mio nome scandito dallo speaker. Conservo foto e video di quel giorno.

Stadi e tifosi? San Siro è incredibile, ma tifo migliore di quello fiorentino è difficile trovarlo altrove. Bisogna avere pazienza e rispettare le regole, poi torneremo alla normalità col pubblico a spingerci.

Ricordi in primavera? Un'emozione grandissima è stata giocare la Supercoppa, anche se persa con l'Atalanta. Sembrava una partita di Serie A: per livello di gioco e per lo stadio importante.

I mie sogni? Preferisco chiamarli obiettivi. Per tutti i giocatori il principale è vincere, ma prima di tutto sogno di affermarmi come giocatore di Serie A. Con la Fiorentina e a Firenze sarebbe ancora più bello.

https://www.violanews.com/fiorentina-womens/cincotta-felici-in-caso-di-champions-league-le-ragazze-meritano-il-professionismo-guagni/