Il dilemma della Coppa Italia: stravolgere la formazione o dare continuità?

Mercoledì la Fiorentina dovrà fare i conti, per la terza volta in stagione, con il turno infrasettimanale. Consuetudine fino alla passata stagione, evento saltuario in questa. Una situazione che stavolta vedrà i viola esordire in Coppa Italia, negli ottavi di finale contro la Sampdoria. Avversario ostico, che andrà affrontato al meglio delle proprie possibilità.

Fin qui il turnover è stato ridotto al minimo. A settembre, tra Bologna, Juventus e Atalanta Pioli cambiò solo due pedine (Gaspar per Laurini contro gli emiliani, Dias per Benassi contro gli orobici) nell'undici di partenza. A ottobre, invece, tra Benevento, Torino e Crotone solo un cambio (Eysseric per l'infortunato Thereau contro i calabresi). Propensione minima allo stravolgimento della formazione, dunque. Ma sarà così anche contro i blucerchiati? Andiamo nel dettaglio.

Tra i pali possibile una chance per Dragowski (LEGGI QUI). In difesa Vitor Hugo spera in una maglia da titolare dopo quasi quattro mesi, Gaspar dovrebbe far rifiatare Laurini. In mediana Sanchez o Cristoforo per Badelj o Veretout, e attenzione a Saponara, il cui inserimento consentirebbe di riproporre il 4-2-3-1. Davanti possibile l'avvicendamento tra Babacar e Simeone, e chissà che Eysseric o Dias non possano avere una nuova chance, al posto di un Thereau da centellinare.

Cambi di formazione potenziali: da quattro a sette. Ovvero, da turnover nella norma a ampio turnover. All'orizzonte c'è la gara contro il Genoa in campionato e nuovamente al Franchi. Avversario di tenore inferiore ai concittadini, ma che arriverà col coltello tra i denti per conquistare punti salvezza. E quindi servirà la miglior Fiorentina, così come servirà anche mercoledì in coppa. Turnover sì o no? E se sì, come? Il dilemma della Coppa Italia è servito.

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