Dopo il difficile esordio a San Siro contro l'Inter e le sperimentazioni nell'amichevole con il Real Madrid, Stefano Pioli ha presentato ieri sera la quarta versione della difesa viola. Contro la banda Spalletti Vitor Hugo rappresentava l'unica vera novità portata dal mercato, con ¾ della difesa formata da elementi presenti in rosa anche nella scorsa stagione (Astori, Maxi Olivera e Tomovic).
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Fiorentina, una difesa indifendibile
Gol in fotocopia (o quasi), errori atavici e una quadratura ancora tutta da trovare nel reparto difensivo della Fiorentina
Ieri sera invece la Fiorentina ha iniziato la gara con la coppia centrale Astori–Pezzella e con Biraghi e Tomovic sulle fasce. Reparto quasi stravolto quindi. E, da quanto lo stesso Pioli ha poi spiegato in sala stampa nel post partita, se non fosse stato per un ''eccesso di prudenza'' ci sarebbe stata una vera e propria rivoluzione (materializzatasi poi nella ripresa quando Gaspar è subentrato al disastroso Tomovic).
Cambiano le individualità, ma restano gli errori. Tomovic ha nuovamente evidenziato i limiti che tutti ormai conoscono, tuttavia non è stato l'unico colpevole. È infatti un meccanismo della fase difensiva della Fiorentina a destare perplessità. Prendiamo in analisi due situazioni: il gol di Caprari di ieri sera e quello di Perisic a San Siro contro l'Inter. In entrambi i casi c'è un pallone che arriva dalla fascia (con la Samp un tiro respinto a lato da Sportiello, con i nerazzurri un cross diretto) e in ambedue le situazioni chi segna ''sbuca'' solo e indisturbato alle spalle di Tomovic.
Dei limiti del difensore serbo abbiamo già detto, ma quando una situazione tattica di questo tipo si ripete quasi in fotocopia significa che ci sono dei meccanismi nella fase difensiva della squadra da affinare, in particolare per quanto riguarda la copertura offerta dagli esterni offensivi. A Milano fu Gil Dias ad abbandonare inspiegabilmente la marcatura di Perisic e anche ieri sera qualcosa non ha funzionato. La fase difensiva ed i cali di concentrazione in generale in fase di non possesso palla sono il primo tema sulla lavagna di Stefano Pioli.
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