L’anno corrente è il novantesimo di vita del Club di football di Firenze che ha accompagnato la città e i suoi tifosi nella vita del novecento; è anche l’anno di decennale ricorrenza di indimenticabili vittorie che hanno riempito la bacheca e colmato di orgoglio i cuori viola. La prestigiosa cornice della Galleria delle Carrozze presso Palazzo Medici Riccardi ne ospita la storia.
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Fiorentina 1926/1956 le origini, i trionfi. Da domenica a Palazzo Medici Riccardi
L’inaugurazione a inviti è in programma per il giorno 7 maggio alle ore 18.00
Museo Fiorentina, in collaborazione con ACF Fiorentina e Foundation for Sports History Museums, presenta con orgoglio una mostra che, attraverso inedite immagini ed esplicativi testi, descrive il percorso della nascita della Associazione Fiorentina del Calcio e della sua prima stagione nel football nazionale.
Si parte dalle vicende dell’uomo che, con la medesima tenacia di un innamorato, mette a disposizione tutte le sue forze - mentali ed economiche - a disposizione del suo sogno che nel corso dei decenni è diventato quello di tutti noi fiorentini. Il Marchesi Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano ha dedicato la sua intera vita e il suo intero patrimonio alla fondazione della causa biancorossa; col tempo l’ha colorata di viola e le ha donato una casa realizzata da un architetto illuminato quanto lui e quanto lui innamorato della bellezza. Quindi la prima stagione, quella del 1926: viaggi faticosi, divise improvvisate, battaglie sportive in campi polverosi con le prime schermaglie campanilistiche tra appassionati tifosi. Poi i primi giocatori, il primo Capitano della squadra, i primi campioni. Ecco Ermanno Barigozzi prima e Zelante Salvatorini poi, ricoprire il ruolo con la fascia al braccio che sarà di tanti Campioni che segneranno la future vicende; ecco Rodolfo Volk, primo centravanti - e che centravanti - della nostra storia, riempire i tabellini con il proprio nome; ecco Mario Sernagiotto, primo portiere - e che portiere - della nostra storia, volare ad acchiappare quei palloni mal cuciti con il suo tipico cappello calzato sulla sua testa di artista. Trascorsi trent’anni, il testimone passa agli eroi del primo tricolore viola. Il Marchese fa giusto in tempo a concludere la sua disinteressata missione della edificazione del Centro Tecnico Federale di Coverciano e ad assistere - nel 1956 - al trionfo dei suoi ragazzi che, con una facilità disarmante, sbaragliano la concorrenza di tutti i blasonati avversari. I sessant’anni di quello straordinario scudetto sono rivisitati nella seconda parte della mostra: i visi sempre sorridenti dei più giovani, la facilità di integrazione degli ultimi arrivati, la feroce determinazione dei più esperti, completano la formula vincente di una squadra che batté tutti i primati battibili coronando il sogno di un’intera città con un indimenticabile trionfo. Trascorsi altri dieci anni ecco altre due vittorie. Dopo aver dominato la propria zona viola di campo per oltre un decennio, Giuseppe Chiappella si siede sulla panchina esaltando le sue qualità di condottiero e di grande maestro di calcio. Nel 1966 i suoi giovanotti ne combinano di tutti i colori: in Coppa Italia eliminano entrambe le formazioni milanesi andando a prendersi a Roma la terza Coppa della Storia in una tirata finale contro il sorprendente Catanzaro. Giusto il tempo di terminare il giro di campo con la prima Coppa che arriva la seconda: la Coppa Mitropa - competizione internazionale nella quale la Fiorentina esordì nel 1935 - diventa di proprietà viola di quei terribili ragazzacci che di lì a qualche anno avrebbero conquistato meritatamente anche uno scudetto.
A loro è dedicata la terza e ultima parte della mostra che sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.00 dal giorno 8 maggio al 29 giugno 2016.
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