Elogiando Gonzalo

Basterebbe un dato per capire l'importanza di Gonzalo Javier Rodriguez anche nei momenti di sconforto della Fiorentina: 14 partite disputate in campionato su un totale di 15 (l'unica saltata contro il Napoli per squalifica). Inoltre 7 partite su 8 in Europa League, mancando soltanto nella sfida portoghese contro il Paços dove, guarda caso, i viola incapparono nell'unico pareggio del loro girone di coppa. Perché Montella in questi primi mesi ha dato opportunità a tutti i suoi giocatori, in qualsiasi ruolo. Però di Gonzalo non sa proprio farne a meno. Un po' come quando da bambini facevamo le squadre ai campini: potevamo scegliere chiunque, certo, però un pezzo da 90 in difesa ce lo assicuravamo sempre.

Coi suoi due gol e due assist in Europa League, tra l'altro, Gonzalo si è anche guadagnato l'ingresso nella top 11 della fase a gironi. Non male per un difensore classe '84 che il prossimo anno, a 30 anni suonati, potrebbe ambire al sogno più grande: il Mondiale con l'Argentina in casa del Brasile. Il c.t. Alejandro Sabella lo sta visionando da tempo e chissà che non prenda in grande considerazione la sua nomination per portarlo insieme ai vari Messi, Higuain e Tevez. Perché in attacco l'Argentina fa paura, ma in difesa avrebbe bisogno come il pane di un giocatore del calibro di Gonzalo. Amante del rock e con un sogno nel cuore: tornare dove tutto iniziò, al San Lorenzo. Certo, affascinante come idea, quasi al limite del romantico. Prima, però, vengono la Fiorentina e la voglia di alzare un trofeo con la maglia viola da protagonista. Perché tutto può girare intorno a lui. Ma Gonzalo resta uno dei cardini di questa Fiorentina ambiziosa ed in cerca di un trofeo che, ne siamo sicuri, la famiglia Della Valle farà di tutto per regalare il prima possibile ai suoi tifosi.

MATTEO DOVELLINI

twitter @MatteoDovellini