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Dabo: “Fiorentina come una famiglia. Per Pioli sono un titolare”. Poi parla di Bamba

"Non mi aspettavo di lasciare il Saint Etienne, ma l'offerta della Fiorentina l'ho accettata subito dopo aver parlato con Veretout ed Eysseric"

Redazione VN

Lunga ed interessante intervista quella concessa dal Bryan Dabo a peuple-vert. Queste le sue parole: "L'adattamento a Firenze è stato molto veloce. Qua ho trovato Jordan (Veretout, ndr) e Valentin Eysseric, con i quali mi ero sentito anche al telefono prima di accettare l'offerta della Fiorentina. Il tecnico mi ha parlato fin dal primo giorno. Mi ha fatto vedere dei video per spiegarmi cosa si aspettava da me. Sono arrivato in un gruppo sano. Astori è stato il primo a parlarmi, ma sono stati tutti molto gentili. Non mi aspettavo di lasciare il Saint Etienne. A 5-6 giorni dalla chiusura della finestra di mercato sono stato chiamato e mi è stato detto che c'era una proposta della Fiorentina. Non ci ho dovuto pensare troppo perché accettare i viola significava scoprire un nuovo campionato. La Fiorentina è un grande club e anche il Saint Etienne ha tratto beneficio da questa operazione.

Mi sono subito integrato nel gruppo. Le prime gare mi hanno permesso di adattarmi, grazie anche ai consigli del mister. Un giorno mi ha detto che ero stato preso per fare il titolare, non la riserva, e che per questo mi chiedeva di più. Da quella discussione sono passati 15 giorni, poi ho giocato contro il Crotone e anche contro la Roma, con cui abbiamo vinto 2-0. Astori? La sua scomparsa è stata uno shock. Due giorni prima dell'accaduto tutta la squadra aveva svolto un'ecografia cardiaca e non erano stati registrati problemi. Davide era una persona sana, non beveva e non fumava. Era sempre il primo a presentarsi agli allenamenti... Il giorno della sua morte io ero nella mia stanza e ho sentito le sirene, che inizialmente non mi misero in allarme perché in città è normale il transito delle ambulanze. Quindici minuti dopo il mister e Thereau sono venuti a bussare alla mia porta. Stavano piangendo e mi di comunicarono la morte di Davide. Da quel momento la squadra, che già era molto unita, si è trasformata in una famiglia.

Confronto tra il Saint Etienne e la Fiorentina? L'affluenza allo stadio dei tifosi era migliore quando giocavo in Francia, ma l'aspetto in comune è che le due città respirano calcio. Quando vinciamo tutto va bene, quando perdiamo tutto è più cupo. Per strada le persone si congratulano se vinci, come a Saint Etienne. Sono due città fantastiche dove vivere il calcio. Bamba (suo ex compagno di squadra al Saint Etienne, ndr) alla Fiorentina? Non ho informazioni (ride, ndr). Questa situazione riguarda solo lui. Non posso dire nulla perché non so nulla, ma so che alcuni club italiani lo stanno seguendo. E' un calciatore di qualità, che mi piace molto, eravamo molto vicini. Non dobbiamo dimenticarci che un calciatore dipende dal suo entourage, dai suoi agenti...".

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