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Chiesa al centro, col villaggio sulle spalle. Quante pressioni sul gioiello viola

Simone Bargellini

Un anno fa Federico Chiesa era un ragazzino della Primavera che sognava l'esordio in Serie A. Oggi si ritrova centro di gravità della Fiorentina

Rudi Garcia non ha lasciato un grande segno nel calcio italiano, ma una frase ce l'ha lasciata in eredità. "Mettiamo la chiesa al centro del villaggio" era la versione originale, che ben si presta a raccontare il momento viola. Dove Chiesa (maiuscolo) sta per Federico e il villaggio sarebbe la Fiorentina. Solo che il rischio è che il buon Chiesa, quel villaggio, se lo ritrovi addirittura sulle spalle. Perchè non è banale passare in 12 mesi da ragazzino della Primavera che si mette in mostra a Moena sognando l'esordio in Serie A, ad essere il fulcro centrale del nuovo progetto viola.

Un mondo stravolto in appena un anno, un po' come la rosa della squadra che sta perdendo un pezzo dopo l'altro e che ripartirà con tante incognite. Federico Chiesa è una delle poche certezze a cui i tifosi viola possono aggrapparsi. Un talento cresciuto a Firenze ed esploso nello scorso campionato, fino a confermarsi a livello internazionale nell'Europeo Under 21. Tutto vero e tutto bello, ma allo stesso tempo non si può chiedere a lui di fare sempre la differenza, di essere l'uomo che trascina da solo - o quasi - la Fiorentina. E' giusto dare a Chiesa il tempo di completare il suo percorso di maturazione. Possibilmente con intorno un villaggio competitivo.