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C'era una volta la Fiorentina che lottava per il quarto posto e che considerava come suoi competitor Lazio, Napoli, Roma, Milan. Non sono passati molti anni, ma nel frattempo si è creato un abisso tra chi ha saputo stare al passo con i tempi, anche con l'autofinanziamento e senza i magnati stranieri (vedi Lotito e De Laurentiis) e chi ha scelto di abbassare l'asticella. Oggi l'obiettivo massimo dichiarato è il 7° posto che, per inciso, ai nastri di partenza non assegna un posto in Europa League, e le concorrenti sono Atalanta, Sampdoria, Torino, Bologna.
Tutte cose ormai evidenti nei fatti ma fa un po' effetto sentirle dire da Andrea Della Valle. In quanto a chiarezza, stavolta, niente da dire, anzi si è detto a chiare lettere che soldi non ce ne sono e che per acquistare servirà "creatività" - cioè vendere qualcuno, ma non dei big. Che poi gli scenari paventati in altri momenti fossero diversi è un altro discorso, semmai sembra incredibile che non sia preso in considerazione neanche un anticipo di cassa: investo qualcosa, per poi riprenderlo dopo, come fanno tanti altri club. Acquisto i rinforzi primadi vendere qualcuno magari, alle brutte, provando il brividodi un piccolo passivo di mercato da risanare poi nell'estate 2019 quando un Chiesa, un Milenkovic o un Simeone sarà probabilmente sacrificato. Sarebbe una strategia legittima per un club di fascia medio(-alta?) come la Fiorentina, a patto di avere però un minimo di ambizione.
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