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Batistuta: “Mi sentivo fiorentino anche in Nazionale, Fiorentina e Roma nel mio destino”

Le parole dell'ex attaccante della Fiorentina

Redazione VN

Ai microfoni di Sky Sport 24 arrivano le parole dell'ex giocatore della Fiorentina Gabriel Batistuta. Ecco le sue parole:

Il Batistuta allenatore? Per ora sto studiando, devo imparare e sapere qualcosa in più. Non credo che sarà una cosa che può succedere domani, per ora sono uno studente. A Coverciano sono contenti e mi aspettano l'anno prossimo per il master. Il docufilm? Ho accettato velocemente, voglio portare una speranza ai ragazzi argentini, soprattutto per quelli della mia zona. Volevo raccontare me stesso, la mia idea di giocare a calcio. Ho lottato per raggiungere quello che volevo, la Fiorentina e la nazionale. Ho fatto un percorso pieno di sacrifici, e l'idea del docufilm è quella. Quando avevo diciannove anni sono venuto in Italia a fare il Viareggio e la prima città che ho conosciuto è stata Roma. Poi sono andato a Viareggio e la prima partita che ho visto fu un Fiorentina-Roma. L'anno dopo ero a giocare a Firenze, dove ho passato il 90% della mia carriera. Poi sono diventato giallorosso. Di Francesco? Non potevo immaginare che arrivasse a certi livelli, mi fa molto piacere vedere i miei vecchi compagni avere successo. Ha fatto benissimo a Sassuolo. Il mio rapporto con Firenze? Ora sto molto meglio qui rispetto a quando giocavo. Quando ero un calciatore volevo far felice i tifosi viola, mi sentivo un fiorentino anche quando ero in Nazionale. Dovevo comportarmi come tale in ogni momento. La città mi è sempre piaciuta. Una passeggiata in centro? Ora è più facile. Quando giocavo mi chiedevano sempre di calcio, anche se volevo rilassarmi. Non sono riuscito a vivere Firenze come volevo, o almeno come posso farlo adesso. Ora sono più amabile e sorridente, si vive in armonia. Firenze è casa mia. Sono arrivato a 20 anni da solo con mia moglie, sono andato via a 30 anni con tre bambini. Il mio preferito attaccante argentino è sempre stato Higuain, ha avuto la sua chance in Nazionale, ma penso che ora sia arrivato il momento di Icardi. Lui, Dybala e Simeone possono fare di più e sono sicuro che ce la faranno. Auguro il meglio a tutti.

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