news viola

A night at Artemio Franchi

I fiorentini al Campo di Marte impallidiscono davanti ad una manifestazione così spettacolare di colori, proiezioni, mirabolanti suoni e luci. Questo succedeva nella Firenze degli anni 20′, quando i futuristi …

Redazione VN

I fiorentini al Campo di Marte impallidiscono davanti ad una manifestazione così spettacolare di colori, proiezioni, mirabolanti suoni e luci. Questo succedeva nella Firenze degli anni 20', quando i futuristi guidati da Marinetti decisero di usare   l'aria dove ancora all'epoca non sorgeva il Franchi per sperimentare la potenza del mezzo  del nuovo mondo, del futuro dell'uomo nuovo, l'aeroplano.

Curioso come a distanza di quasi 100 anni la cittadinanza si  sia radunata per assistere ad un vero e proprio show, di puro futurismo (o quasi). Perchè la presentazione della Fiorentina 2013/2014 non è stata una semplice presentazione, ma uno spettacolo roboante di luci suoni speaker. Insomma come veder il gioco montelliano applicato ai grandi eventi con uno spruzzo di broadway. Il risultato è stato un entusiasmo animale pulsante di vita, istintivo e soprattutto corrisposto tra la squadra e i 20.000 accorsi a salutare gli 11 soldati viola. Il conduttore dell'energia elettrica sprigionatasi è stato il presidente. Andrea Della Valle si è riscoperto uno speaker genuino, capace di stupire tutti quando con  lo stile impeccabile che lo contraddistingue ha accennato al salto quando la folla ha intonato “chi non salta rossonero è” , poi si è rimesso la pochette a posto e con la mano in tasca ha proseguito con un “ciao ragazzi”, da quanto era a suo agio ci mancava solo che esordisse col classico “ma la sapete quella del tedesco l'italiano e l'inglese?”.

Poi ci sono stati i calciatori, molto meno a loro agio rispetto ad Andrea, un Pepito in imbarazzo, un vibrante Pasqual e poi Mario Gomez con l'atteggiamento del vero professionista teutonico che ora, dopo un mese di celebrazione, vuole solo dimostrare tutto sul campo e per sua dichiarazione  vuole essere chiamato semplicemente Mario e non SuperMario. E poi il grande protagonista di ogni spettacolo, il pubblico: l'orda dei tifosi viola, con i classici colpi di genio nei cori, notevole il “oh Daniele compraci i'portiere” destinato a Pradè, piazzatosi al telefono davanti alla Fiesole (forse stava chiamando De Rossi per fargli sentire cosa significa un tifo genuino??) ; l'imbarazzata indecisione sul da farsi all'annuncio di Ljaic fischiarlo o coccolarlo?; I fischi a Jovetic passato di sfuggita nei video sulla stagione passata; il boato assordante tributato agli idoli Borja Valero, Gomez, Rossi, Quadrado e al capitano Manuel Pasqual (“un capitano c'è solo un capitano”).

E tra i tanti “giueeeee” applausi, schiamazzi, famiglie, bambini affascinati, sulle note di Who, Pink Floyd, Guns'n'Roses la serata  scorre via come un sorso di champagne, tenendo ben presente i 3 impegni che la squadra sosterrà in 7 giorni. Tutto con una velata, probabilmente inconsapevole, nota di futurismo, ovvero una città intera che tramite la società guarda al futuro, al nuovo. Dalle modifiche allo stadio, alle nuove maglie, alla concezione del gioco di mister Montella. Perché il nuovo che avanza non lo troviamo solo in politica, la rottamazione (mutuiamo questo termine) sta avvenendo anche in Viola.

Gilberto Bertini