Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

ex viola

Toni: “Vi racconto com’è nata l’amicizia con Ribery”

(Photo by Alexander Heimann/Bongarts/Getty Images)

Il centravanti si confessa al sito chiamarsibomber.com e parla anche di Firenze e della sua amicizia con Franck Ribery

Redazione VN

La redazione di chiamarsibomber.com ha incontrato Luca Toni. Vi proponiamo una selezione di domande che più interessano ai tifosi della Fiorentina.

Ciao Luca, come va la quarantena?

“Va bene, mi sto godendo i bambini e sto facendo dei lavori a casa. Aiuto mia moglie per evitare di discutere con lei (ride, ndr). La cosa che faccio più volentieri in questo periodo è la spesa, che non l’ho mai fatta. Cosa mi manca di più? Non vedere il miei genitori che abitano in un altro comune. Le nostre abitudini sono cambiate, sicuramente quando usciremo di casa avremo ancora paura, almeno fino a quando non troveranno un farmaco. Ho sentito Cannavaro e mi ha detto che in Cina ancora usano le mascherine e tengono la distanza. Ci vorrà del tempo prima di tornare alla normalità”.

Com’è nata la tua esultanza e cosa significava?

“È nata a Palermo mentre ero a cena coi compagni. Feci quel gesto per indicare una cosa molto bella e da lì quasi per scherzo ho iniziato a farla anche in campo. È bello vedere che i bambini ancora oggi esultano così”.

Un tuo ricordo sulla Fiorentina?

“A Firenze c’è stata la mia consacrazione, il primo anno ho vinto la scarpa d’oro. Sono stato il primo italiano, poi l’ha vinta solo Francesco Totti. Ho fatto quasi 50 gol in 80 presenze. Sono stati anni fantastici. Firenze per me è una seconda casa, ho ricordi bellissimi”

La tua esperienza in Bundesliga…

“Il Bayern Monaco come organizzazione è tra i migliori al mondo. Scelsi di andare là per vincere subito dato che avevo 27 anni. L’allenatore Hitzfeld stravedeva per me e giocavo sempre. La squadra era forte, c’erano Klose e Ribery. Giocai subito forte forse perché non capivo nulla di tedesco e mi limitavo solo a segnare (ride). Il primo anno è stato un fantastico perché ho vinto scudetto, coppa di Germania, supercoppa tedesca e classifica marcatori”.

Ricordi speciali del Mondiale del 2006?

“Partimmo con tanto astio intorno, i tifosi ci contestavano a Coverciano. Tornammo in Italia e ci festeggiarono con le frecce tricolore. È la magia del calcio. Eravamo un gruppo di amici, persone per bene che avevano un unico obiettivo. Inizialmente davanti all’albergo non c’erano manco i parenti, poi prima della finale vennero in 10mila a incoraggiarci. Lippi è stato fondamentale perché fin dalla prima riunione a Converciano ci disse: ‘Andiamo in Germania a vincere’. Aveva ragione.

Come va la raccolta fondi con gli altri campioni del mondo?

“Sta andando bene. È nata dalla nostra chat dove solitamente ci sfottiamo con gli altri campioni del 2006. I più permalosi? Quelli che oggi allenano”.

Hai convinto tu Ribery ad andare alla Fiorentina?

“Sì, lo vidi l’estate scorsa e lui mi disse che non sarebbe rimasto al Bayern. Gli dissi che a Firenze si sarebbe trovato bene sia per la città che per la tifoseria. Lui era carico e voleva fare bene, difatti così è stato. Purtroppo ha avuto un brutto infortunio ma stava recuperando”.

Secondo te riprenderà il campionato?

“La vedo dura. Non ha senso parlare di calcio oggi mentre la gente muore. Chi parla di riprendere il campionato dovrebbero farsi un giro a Bergamo dove muoiono centinaia di persone al giorno. Secondo me è una follia pensare al campionato adesso”.

Com’è nata l’amicizia con Ribery?

“Quando arrivai in Germania parlavo pochissimo tedesco, mentre lui parlava solo francese. Il dialetto modenese è simile al francese, lui parlava un po’ di italiano e quindi riuscivamo a capirci. Si creò una bellissima amicizia, stavamo sempre insieme. Poi lui scartava tutti e mi dava la palla, l’ideale per me. Quel famoso spot all’Allianz dove ci prendiamo in giro è tutto spontaneo, nulla di preparato. Lui è un pazzo scatenato. A entrambi ci piace scherzare e sfottere gli altri, ma poi in campo facciamo la guerra. Con lui mi divertivo tantissimo. Oltretutto non mi pareva manco così brutto (ride, ndr)“.

Vuoi mandare un messaggio a chi ti sta ascoltando?

“State a casa se no si allungano i tempi di quarantena. Se le rispettiamo tutti, tra un mesetto ci ritroveremo ad uscire di casa”.