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Quella volta di Batistuta a Central Park

Prima di Commisso, la Fiorentina era già solita fare visita ai propri tifosi americani. Era il 26 maggio 1996 e, quella volta, Batistuta si rese protagonista di un simpatico episodio

Filippo Angelo Porta

Già prima di Commisso, la Fiorentina era solita fare visita ai propri tifosi americani. Delle vere e proprie "tournée" estive, quando ancora il campionato di calcio finiva con un certo anticipo rispetto ai tempi moderni.

Era il 26 maggio 1996 e, quella volta, Gabriel Batistuta, la stella viola, si rese protagonista di un simpatico episodio avvenuto a Central Park, come racconta il giornalista della Gazzetta Massimo Lopes Pegna (per oltre trent'anni corrispondente negli USA per la rosea e testimone oculare dell'episodio):

Un gruppo di ragazzine della scuola elementare del Bronx si stringe intorno a Gabriel Batistuta. Vogliono una foto ricordo con l'argentino. Non sanno esattamente chi sia questo ragazzone dagli occhi celesti venuto ad allenarsi a Central Park insieme a tanti altri giovani. Ma tutte innamorate del soccer, hanno la sensazione che si tratti di qualcuno di importante.

Fa quasi sorridere l'espressione usata da Massimo Lopes Pegna: "Non sanno esattamente chi sia, ma hanno la sensazione che si tratti di qualcuno di importante". Erano gli anni in cui il Soccer in America cominciava a diventare uno sport di massa (soprattutto fra i bambini e le ragazze), anche se con meno fortuna rispetto ai più popolari basket, football e baseball. La gente newyorkese, però, già a partire dalla metà degli anni 70' (con Beckenbauer, Pelé e il nostro Chinaglia ai NY Cosmos), aveva cominciato ad appassionarsi a questo sport. E, dopo i Mondiali di calcio disputati in terra americana nel 1994, e dopo la finale (per nostra sfortuna non proprio da ricordare) fra Italia e Brasile, anche il calcio italiano cominciava ad avere il suo fascino oltreoceano.

E le ragazze del racconto non sbagliavano. Si trattava veramente di "qualcuno di importante". Gabriel Batistuta era, in quegli anni, uno dei più forti attaccanti del mondo. L'uomo simbolo della Fiorentina, da "esportare" negli USA.

Quella tournée per la Fiorentina si concluse molto bene, con una cena al ristorante del Museum di Modern Art organizzata dal Viola club di New York, a festeggiare la vittoria per 4-0 (a segno anche Batistuta con una bellissima girata di testa) contro la formazione dei New York Metrostars.

Già prima di Commisso, dunque, la Fiorentina faceva visita ai propri tifosi americani. E la stella di Batistuta brillava anche oltreoceano.

 Batistuta a Central Park - Fonte: La Gazzetta dello Sport (Massimo Lopes Pegna)
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