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Il beneficio del dubbio

Concentriamoci pure su Belotti, fantastichiamo sul suo arrivo, ma parlare adesso, con un terzo scarso di stagione da giocare, di chi dovrebbe fare posto all'attaccante della prossima Fiorentina, è prematuro e inutile

Federico Targetti

Va bene, forse ragionare di beneficio del dubbio riguardo ad un calciatore è un po' eccessivo, visto che l'unico crimine che può commettere in campo è quello di sbagliare un gol facile, ma Patrick Cutrone sembra essere già fuori dall'orbita della Fiorentina dopo appena quattro mesi, di cui solo due di calcio giocato. L'inizio folgorante con il colpo di tacco fuori di poco nel finale con la SPAL e il gol contro l'Atalanta in Coppa Italia avevano lasciato ben sperare, poi invece sono arrivate delle prestazioni opache, riconducibili probabilmente a qualche acciacco confermato ai tempi sia da Iachini sia dal giocatore stesso. Intanto, Vlahovic si è preso la scena, e poi è arrivato il virus. Che, tra l'altro, se li è portati a spasso entrambi, giusto per par condicio.

Bandone chiuso, arrivederci, se ne riparla a giugno. Forse.

Vorrei, ma non posso

Eppure non si è mai smesso di parlarne. Eh sì, perché di qualcosa bisogna pur questionare: si è aperto il calciomercato del "vorrei, ma non posso", un po' perché non ci sono più molte liquidità a causa della crisi indotta dalla pandemia, un po' perché, semplicemente, non c'è nessuna finestra di mercato aperta. Vabbè dai, già che siamo fermi mettiamoci avanti col lavoro.

Fresco di rinnovo contrattuale e di guarigione dal virus, Daniele Pradè si guarda intorno; il nome di Andrea Belotti pare vicino al Napoli e, incredibile dictu, alla Fiorentina, dove ritroverebbe il vecchio maestro Iachini. Però troverebbe anche altri tre attaccanti, e allora sorge spontanea la domanda: se davvero i soldi non fossero un problema - perché si parla di una cifra fra i 60 e i 70 milioni, roba da far girare la testa - e il Gallo arrivasse davvero a cantare in riva all'Arno, chi gli farebbe spazio nel pollaio viola?

Ragioniamo un po' a vuoto

Kouamé è arrivato per ultimo, non ha neanche esordito causa lungo infortunio e può adattarsi a tutti i ruoli dell'attacco. L'ivoriano sembra il più sicuro in questo scenario. Vlahovic, molto mobile nonostante la stazza, potrebbe affiancare Belotti, anche se si ritroverebbe a boccheggiare in un ambiente reso asfissiante dalla presenza di nomi grossi (il bomber granata e Ribery) e giovani di talento (Kouamé, Sottil e non scordiamo Chiesa, che ancora, fino a prova contraria, è della Fiorentina, anche se è difficile ipotizzarlo in rosa con l'esborso di cui sopra). Allora il più sacrificabile diventa Cutrone. Già, proprio il Cutrone che porta con sé un obbligo di riscatto a 16 milioni da versare nel giugno del 2021. La Nazione di oggi fa capire che ci sono delle complesse vie di fuga che porterebbero ad accordi con i Wolves e con altri club per trasferire onori e oneri della trattativa, ma il punto è: davvero abbiamo già scaricato Cutrone? Il paragone con Belotti al momento non regge, e su questo niente da dire, ma almeno facciamo finire la stagione e diamo a Patrick il beneficio del dubbio e la possibilità di farsi vedere al netto di problemi fisici, lungo un arco maggiore di partite. E se per qualche fattore tecnico, tattico, mentale, Cutrone si sbloccasse e cominciasse a infilare un gol dietro l'altro alla ripresa del campionato? Con nove/dieci gol in dodici partite, servirebbe ancora Belotti?

Certo, uno come il Gallo serve sempre. Ma è una provocazione. Allora concentriamoci pure su Belotti, fantastichiamo sul suo arrivo, magari condito da un'altra presentazione con gli effetti speciali, sbizzarriamoci: è questo il bello del calciomercato, è questo, anche, il bello di essere tifosi. Ma parlare adesso, con un terzo scarso di stagione da giocare, di chi dovrebbe fare posto all'attaccante della prossima Fiorentina, è prematuro e inutile (se non ci chiamiamo Joe Barone o Daniele Pradè). E me lo dico da solo, visto che, per arrivare a questa conclusione, ne ho parlato anche io.

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