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Fiorentina, la riscoperta del 4-4-2 può dare una mano

Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images

Dopo mesi, nel secondo tempo di Benevento si è rivista la difesa a quattro in casa viola

Alessandro Bracali

Molto probabilmente con il Milan la Fiorentina scenderà in campo con l’ormai tradizionale 3-5-2, un sistema che contraddistingue la squadra viola ormai da un anno e mezzo. Il primo a rispolverare la difesa a tre fu Vincenzo Montella, poi Beppe Iachini ha continuato sulla strada intrapresa dal suo predecessore considerando anche la sua predilezione per questo modulo. Una volta arrivato, Cesare Prandelli aveva provato a cambiare, tornando alla linea a quattro in difesa (alternando 4-2-3-1 e 4-3-3), ma gli scarsi risultati ottenuti nelle prime settimane della sua seconda esperienza in riva all’Arno l’hanno portato a fare un passo indietro, dalla partita casalinga col Sassuolo in poi, perché “la squadra, con la difesa a tre, si sente più sicura”. A Benevento, invece, nel momento di maggiore difficoltà dopo un quarto d’ora, il primo del secondo tempo, che stava facendo vedere i fantasmi a tutti, giocatori gigliati in primis, Prandelli ha indicato ai suoi: “Dietro giochiamo a quattro”. Una svolta tattica che ha sistemato la squadra in campo e spento, in pratica, lo spirito d’iniziativa del Benevento.

Fondamentali, in tal senso, si sono rivelate le coppie sulle fasce, che hanno chiuso ogni spazio agli incursori sanniti: Eysseric-Quarta da una parte e Venuti-Caceres dall’altra. Ecco che, allora, il 4-4-2 può essere d’aiuto a questa Fiorentina che purtroppo troppo spesso appare in difficoltà in fase difensiva. I viola, almeno un gol, purtroppo, lo subiscono sempre o quasi: in campionato soltanto sei volte la porta gigliata è rimasta inviolata. Dunque, la scelta di puntare sempre e comunque su una difesa a tre (o a cinque, come preferite) non è che abbia fin qui premiato troppo, mentre avere due giocatori per fascia potrebbe garantire maggiore copertura ed al tempo stesso pure più proposizione in fase di possesso palla. Di giocatori per cambiare ce ne sono e poter alternare due moduli anche a gara in corso sarebbe sicuramente un’arma in più da poter sfruttare.

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