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Fiorentina-Gattuso: viola ingenui, ma qualcosa deve cambiare

GERMOGLI PH: 26 MAGGIO 2021

Quanto successo fra la Fiorentina e Gattuso impone una riflessione sul mondo del calcio con qualche norma che regoli il rapporto fra agenti e professionisti.

Saverio Pestuggia

Prendo spunto dalla clamorosa rottura avvenuta nei giorni scorsi fra la Fiorentina e Gattuso, ovvero il suo super manager Jorge Mendes per fare  un ragionamento a 360 gradi che non coinvolga solamente gli attori del caso. ma tutto il mondo del calcio. Ma iniziamo dai viola...

Fiorentina, che ingenuità..

 GERMOGLI PH: 26 MAGGIO 2021 RINO GATTUSO NELLA FOTO

Cominciamo ovviamente dal casus belli del quale non arriveremo mai a conoscere la verità. A mio giudizio entrambe le parti hanno commesso errori: la Fiorentina non chiarendo in anticipo le competenze di Mendes e i desiderata di Gattuso e la controparte probabilmente portando un conto salato in fatto di commissioni che però esistono e sono legittime. Se aggiungiamo che la Fiorentina si è trovata a che fare con un procuratore potente, certamente in più potente del calcio europeo, non poteva certo aspettarsi prezzi da saldo e così è stato. Poi da una parte, adesso dalla società viola, trapela il rammarico per il comportamento di Gattuso, dall'altra l'allenatore e il suo agente fanno sapere che la società si sarebbe tirata indietro dopo aver fissato e accettato un prezzo per Sergio Oliveira, scintilla da cui poi è partita la rumba. 

Tirando le somme, a mio parere in linea di principio la Fiorentina ha ragione a non voler sottostare ad un mercato Mendesizzato, ma l'errore di base è stato quello di non averlo capito o quanto meno intuito al momento dell'accordo con Gattuso oppure di aver creduto che il potente manager portoghese potesse essere messo agevolmente da parte. Cosa che non è invece avvenuta.

Come uscirne

La Fiorentina ne è uscita in modo traumatico rompendo il sodalizio alle prime avvisaglie ed è corsa ai ripari per un nuovo allenatore (Italiano?) con conseguente tensione con lo Spezia, ma soprattutto dovrà superare l'ostracismo che Mendes porrà in essere soprattutto sul mercato europeo. Ma questi sono i fatti accaduti che hanno contribuito ad aprire gli occhi a qualche società sullo strapotere dei grandi agenti e su potenzialiconflitti di interesse che si potrebbero generare quando un allenatore viene gestito dallo stesso agente di uno o più due calciatori in rosa. Senza fare esempi diretti è chiaro che in questo caso un allenatore, anche in buona fede, potrebbe avere un occhio di riguardo per qualche compagno di scuderia privilegiando sempre il risultato del campo, ma non dimenticando il resto.

Due sono le soluzioni: siccome non è pensabile proibire agli allenatori di essere assistiti da manager, una potrebbe essere rappresentata dalla creazione di un albo apposito di manager che gestiscono solo gli allenatori, l'altra più semplice e immediata è invece rappresentata da una norma che proibisce di avere in rosa giocatori seguiti dallo stesso manager. In entrambi i casi si eviterebbero situazioni come quella capitata fra la Fiorentina e Gattuso. Una cosa simile, se ricordate, emerse diversi anni fa quando fu proibito a parenti di tesserati come direttori sportivi o direttori generali di esercitare la professione di manager calcistico, anche in quel caso era emerso un potenziale conflitto di interesse. Il caso in essere è chiaramente diverso essendoci solo rapporti di lavoro, ma servirebbe quella chiarezza che purtroppo nel mondo del calcio spesso tende a mancare.

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