Calamai racconta a VN: “La seconda vita di Saponara, oltre i tanti però“

Di Luca Calamai

Si, bravo è bravo. Ha una tecnica speciale. E una qualità, abbastanza rara: riesce a saltare l’avversario grazie al primo controllo di palla. Però… Quante parole intorno a quel però. Ricky Saponara è stata raccontato così fino alla tragedia di Davide Astori. Un talento inespresso. Un giocatore con poca personalità. Capace di fare la differenza a Empoli ma in affanno ogni volta che il suo percorso professionale lo ha messo di fronte a realtà più impegnative. Il passaggio al Milan? Un disastro. L’esperienza in maglia viola? Un altro disastro. Ricky non regge la pressione, Ricky è fragile psicologicamente, Ricky soffre i brutti voti in pagella, Ricky ha bisogno di sentire la fiducia assoluta del tecnico. Parole, parole. Forse con un fondo di verità. Forse. Di sicuro Saponara era scivolato ai margini del progetto Fiorentina. Spesso infortunato, spesso in panchina. Precipitato anche dietro un altro grande mistero viola, in termini calcistici, il francese Eysseric.

Poi, Udine. Quella mattina da incubo. Il Capitano che non c’è più. Un vuoto che non si riempie. Mentre si riempiono gli occhi di lacrime. E, alla fine, la voglia di scrivere una lettera a Davide. Capitano mio Capitano. Un cocktail di emozioni. Ricky ha aperto il suo cuore. Parlando di Davide ha messo in piazza se stesso. Un passaggio non voluto. Che però ha spazzato via dalla sua testa tanti pensieri sbagliati. Saponara ha capito che ora toccava a lui. Che doveva assumersi nuove responsabilità. Perchè gli toccava. Perché era giusto così. Ha ragione Giovanni Galli quando sostiene che è stato Ricky a prendere il posto del Capitano all’interno del gruppo dopo l’infortunio di Badelj. In campo è sempre a disposizione dei compagni. Le responsabilità ora lo esaltano. Il resto, è normalità. Come servire assist o aiutare la squadra a guadagnare metri di campo quando il pressing degli avversari diventa asfissiante.

La Fiorentina ha ritrovato il vero Saponara. Tra poche settimane la famiglia Della Valle pagherà molto volentieri i nove milioni previsti per il riscatto. Ricky vale il doppio, forse il triplo. Ricky è destinato comunque a diventare uno dei simboli e dei punti di riferimento di una Fiorentina che vuole riprendersi prima possibile il posto in Europa. E mi raccomando caro Saponara se dovessero mai riaffiorare nella tua testa dubbi e perplessità vai a rileggere subito quella lettera che hai scritto. Capitano mio Capitano. Davide ha indicato la strada giusta a tutti.

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