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A tu per tu con Luca Calamai: i giovani, il modulo e il calciomercato

Redazione VN

Torna a poche ore dalla fine del calciomercato la rubrica con Luca Calamai. Ecco le riposte alle domande più significative pervenuteci

Torna a poche ore dalla fine del calciomercato la rubrica con Luca Calamai. Ecco le riposte alle domande più significative pervenuteci

Ema – A cosa è dovuto il disfarsi continuo di giovani promesse che spesso trovano spazio e diventano giocatori importanti in altre società? E’ un fatto comune o una gestione barbara della Fiorentina? Da Satalino a Bandinelli; a Mancini e Bardini fino a Venuti e Piccini…

Nessuno dei giovani che lei ha indicato (ne ha fatti altri oltre a quelli che ho inserito nella domanda) è destinato a diventare un fuoriclasse. Almeno a mio parere. Ma il problema di fondo resta. Vede, c’è un momento nel percorso di crescita dei giovani che vengono dal settore giovanile in cui devi decidere se investire o meno su un talento. E non è una scelta facile. Le faccio un esempio: la Fiorentina ha garantito un contratto molto importante a Diakhate (io ero tra quelli che hanno spinto in questa direzione sbagliando) che ora si è perso per strada. Soldi buttati via. Iemmello, invece, è un rimpianto perché forse non è stato valutato bene. E si è perso senza trarre neppure benefici economici. Con i giovani si sbaglia. Per fortuna la Fiorentina non ha sbagliato con Chiesa che, pure, doveva essere mandato in prestito l’estate 2016. La sua esplosione è stata l’ultimo colpo di genio di Sousa.

Maxpar – L’anno scorso la causa principale del disastro viola è stata il centrocampo a due voluto da Sousa… Giocava con una sola punta che era sempre in mezzo a due avversari. Giocava a zona sui calci d’angolo e punizioni. Se avessimo cancellato queste situazioni da calcio da fermo avremmo dieci punti in più. Pioli ha riproposto la stessa formula, evitando almeno il fastidioso possesso palla. E perché riproporre Tomovic dopo Milano? Perché ci meritiamo tutto questo?

E’ un’analisi che condivido totalmente. Questa Fiorentina non può fare il 4-2-3-1 perché ha terzini modesti, non ha un grande centrocampista centrale e ha trequartisti che segnano poco. Questo è un modulo che funziona se hai Perisic, Salah, Dybala… Pioli dovrebbe ripartire da un normale 4-3-3 arretrando Saponara sulla linea delle mezzale. Lui e Benassi al fianco di Badelj. E in futuro si potrebbe anche provare il 4-3-1-2 con Chiesa accanto a Simeone. Il Cholito non so se può reggere da solo tutto il peso offensivo. Quanto a Tomovic la sua storia in viola è ai titoli di coda. Ma temo che neppure Laurini sia la soluzione al problema terzino destro.

Riccardo il Tuttologo – Ha mai pensato di intitolare la sua rubrica Penna e Calamai? I 38 milioni (40 meno 2 Laurini) che sono avanzati saranno reinvestiti a gennaio o nel prossimo giugno o finiranno per pagare gli stipendi ai giocatori come è successo con Alonso?

Lo chiederemo a Corvino quando il direttore dell’area tecnica farà il suo abituale bilancio di fine mercato. In questo momento difficile serve una chiarezza assoluta per rispetto nei confronti di una tifoseria che ha fatti quasi 17000 abbonati nonostante le delusioni degli ultimi tempi. Spero che ci siano dei soldi importanti da investire a gennaio perché immagino che non tutte le scommesse di Corvino si riveleranno azzeccate. Per il titolo della rubrica direi casomai Penna e Calamaio.

Fabio Rensi – Propongo questa formazione: Sportiello; Milenkovic, Astori, Pezzella; Gaspar Veretout Badelj Benassi e Chiesa, Saponara e Simeone.

Mi piace anche se partirei con Vitor Hugo al posto dell’ancora inesperto Milenkovic e Babacar con Simeone. Squadra più compatta, due esterni che hanno gamba. Caro Pioli, dai un occhio… Aspetto altre formazioni visto che la Fiorentina è un cantiere aperto e le buone idee sono utilissime.

VN – LA Fiorentina è una delle pochissime squadre ad aver disputato le finali delle Coppe è la quarta come punti totali ottenuti in serie A e ha avuto nelle sue fila grandi campioni. I Della Valle cosa hanno migliorato? Cosa hanno lasciato invariato? Cosa hanno distrutto?

Potrei rispondere che la Fiorentina dei Della Valle è terza nelle classifiche Uefa dopo Juve e Napoli e davanti a Roma, Milan, Inter, Lazio… Ma sarebbe una visione parziale di un problema importante. I Della Valle hanno provato a far crescere il progetto Fiorentina ma sono stati frenati dalla vicenda Calciopoli e dall’impossibilità di realizzare in tempi brevi la Cittadella che avrebbe garantito quei soldi in più necessari ad avvicinare le società ricche. Poi, hanno commesso alcuni errori e non sono stati neppure fortunati perché se le nuove regole Uefa (4 squadre italiane direttamente in Champions) fossero arrivate dieci anni fa la Fiorentina sarebbe stata fissa in quel torneo guadagnando 40 milioni netti in più a stagione. Capite che sarebbe stato un altro film. Il problema è che ora i Della Valle stanno aspettando un’offerta vera per vendere la società. La Fiorentina è in autogestione e questo non è uno scenario vincente.