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Neto, la settimana più lunga

Le riflessioni di Benedetto Ferrara su Repubblica

Redazione VN

Forza Norberto, sei tutti noi. Questo è lo slogan, punto e basta. Norberto sarebbe Neto, perché così si chiama. Il ragazzo portiere è atteso da una settimana di passione dura e pura. Lo sa bene lui. Lo sanno bene i suoi compagni e lo hanno capito tutti quelli che amano la Fiorentina. Ora c’è bisogno di Neto. Quindi viva Neto, brasiliano biondo del gruppone dei portieri made in Brazil. (...)

Ha fatto le Olimpiadi, è entrato nel giro della Seleçao. Norberto il biondo ha aspettato la sua occasione. E adesso non nasconde il suo piccolo grande problema: quei maledetti dubbi che gli girano intorno come zanzare in una notte di agosto. E non è cattiveria o malizia. Semplicemente tutti si pongono la stessa domanda: ma una Fiorentina così ambiziosa può affidarsi alle mani di un ragazzo con poca esperienza? Perché poi lui viene da una stagione non facile. Davanti gli avevano messo un tifoso della Fiesole. Prendere il suo posto non era uno scherzo. Ci ha provato: ha fatto le sue paratone e i suoi errori. Poi è tornato dietro. In panchina. Mediaticamente non c’era battaglia. Viviano il portiere tifoso, Neto il portiere e basta. Parecchio giovane, per di più. Poi però la società e Montella hanno deciso di salutare il primo e di lavorare sul secondo, che forse, responsabilizzato da titolare, avrebbe potuto dimostrare il suo valore. Chi ci lavora insieme dice che Neto ha gradi qualità: è molto dinamico e reattivo. E, come tutti i brasiliani, ama molto giocare la palla (rischiando anche parecchio). (...)

Lui non vuole fallire, anche se sente quella maledetta zanzara che gli gira intorno. E la tranquillità e la forza mentale pesa- no molto nelle prestazioni di un portiere. Reagire a un errore. Non sentirsi sempre sotto esame. Aiutare i compagni di reparto a giocare senza ansie. Per questo adesso sono tutti con lui, il numero uno della Fiorentina che sta per buttarsi in questa settimana da dentro o fuori. E allora forza Norberto, siamo tutti con te. Quello che accadrà poi non conta. Non adesso.

Benedetto Ferrara - la Repubblica