La rottura consumatasi tra Vivendi e Mediaset sulle prospettive economiche e dunque sulla valutazione della pay-tv del gruppo di Cologno Monzese potrebbe fare tornare in auge il dossier per la fusione tra Premium e Sky, un’ipotesi sul tavolo da tempo e caldeggiata dalle banche d’affari (in primis da Mediobanca). Ne scrivono oggi i principali quotidiani, tra cui il Sole 24 Ore.
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Vivendi molla Premium, torna di moda fusione con Sky
Una fusione tra Sky e Premium avrebbe il vantaggio, per Murdoch, di eliminare un concorrente che dà fastidio e fa lievitare i costi.
L’unione tra Sky e Premium, fa notare il quotidiano economico-finanziario, avrebbe un forte senso industriale, perché oggi la concorrenza su un mercato asfittico, come quello italiano della televisione a pagamento, se da un lato avvantaggia i consumatori, scatenando un ribasso dei prezzi degli abbonamenti, dall’altro danneggia le aziende.
In quasi tutta Europa, ad eccezione del Regno Unito dove Bt ha lanciato la sfida a Sky le varie pay-tv sono monopoliste nel loro rispettivo Paese. Ma Sky è davvero interessata a Premium? Una fusione avrebbe il vantaggio, per Murdoch, di eliminare un concorrente che dà fastidio (e che per esempio ha «scippato», a caro prezzo, la Champions League alla pay tv straniere).
Dall’altro lato, però, i numeri di Premium sono un fardello. La pay-tv del Biscione ha chiuso il 2015 con un rosso di 80 milioni e altri 50 nel solo primo trimestre 2016. Dal 2008, anno di partenza di Premium, la piattaforma ha bruciato 350 milioni, secondo le stime di alcuni analisti finanziari. E sui conti gravano anche 200 milioni di debiti con le banche. Un boccone difficile da digerire persino per un colosso come Sky.
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