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E' un fiume in piena. L'ex presidente della Figc, Carlo Tavecchio, è stato intervistato dal Corriere dello Sport. Vi riportiamo alcune sue dichiarazioni:
La sera prima della partita con la Svezia chiesi a qualcuno di cui non farò il nome: ‘Quanti napoletani pensa che ci saranno domani allo stadio? Glielo dico io, trentamila, e tutti quanti vorranno vedere Insigne. E allora tratta lei le conclusioni’. Insigne non giocò, non lo vollero in campo . Le dimissioni furono un atto dovuto e sofferto, molto sofferto. Il presente è un calcio dormiente e irregolare.
Sono rimasto solo nel momento della sconfitta. Qualcuno ha creduto di aver risolto i problemi del calcio eliminando Tavecchio. Traditore io? Ventura non fu una scelta solo mia. Andai a casa di Malagò e ci trovi Lippi. Stava diventando direttore tecnico e quella fu la sua proposta. Poi ci fu il caso dell'incompatibilità del ruolo visto che il figlio è agente e Lippi saltò. (...) Io sono competente di calcio, e in questo Paese non lo siamo in tanti.
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